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Novelle per un anno

raccolta di novelle di Luigi Pirandello Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Novelle per un anno
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Le Novelle per un anno sono una raccolta di racconti scritti da Luigi Pirandello tra il 1884 e il 1936.

«Novelle per un anno è, insieme ai racconti di Giovanni Verga e di Federigo Tozzi, uno dei risultati più alti della narrativa italiana dopo l'Unità. Di più: insieme al Decameron di Giovanni Boccaccio, a cui per certi versi si ispira (nel tema temporale e nell'intento di rappresentare realisticamente la commedia umana), è indubbiamente uno dei capolavori della novellistica italiana di tutti i tempi.»
Fatti in breve Autore, 1ª ed. originale ...
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La prima e l'ultima novella

La produzione novellistica accompagna tutta la vita dell'autore, dalla sua adolescenza sino alla fine della sua vita, ed è più intensa nei primi quindici anni del Novecento:

  • la prima novella è un bozzetto siciliano scritto nel 1884, Capannetta, pubblicata nel giugno 1884 sul supplemento domenicale della Gazzetta del Popolo;
  • l'ultima novella, Effetti di un sogno interrotto, esce nel 1936 sul Corriere della Sera, il giorno prima della morte di Pirandello.[1]
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Le prime raccolte fino al 1922

Pirandello pubblica le sue novelle su svariate testate giornalistiche o riviste e le raccoglie in 13 libretti fino al 1922[2]:

  • Amori senza amore (1894),
  • Beffe della morte e della vita e Quand'ero matto (1902),
  • Quando ero matto... (1902),
  • Bianche e nere (1904),
  • Erma bifronte (1906),
  • Lontano (1908)
  • La vita nuda (1910),
  • Terzetti (1912),
  • Le due maschere (1914),
  • La trappola e Erba del nostro orto (1915),
  • E domani, lunedì... (1917),
  • Un cavallo nella luna (1918),
  • Berecche e la guerra e Il Carnevale dei morti (1919).
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Un ciclo unico

Nel 1922 Pirandello decide di progettare un ciclo unico che giunga a raccogliere 365 novelle, con l'editore fiorentino Bemporad disposto a varare un piano editoriale per riorganizzare l'intero corpus della sua produzione novellistica su 24 libri di 15 o più novelle ciascuno (anche se l'autore avrebbe desiderato un singolo, ponderoso volume, o in subordine 12 volumi di 30 o più novelle).[3]

Col titolo unificante di Novelle per un anno, Pirandello si propone una novella al giorno, “... per tutt'un anno, senza che dai giorni, dai mesi o dalle stagioni nessuna abbia tratto la sua qualità”[3], inserendosi nel solco programmatico del Decameron e de Le mille e una notte, in cui un numero fisso di novelle viene raccontato in un preciso tempo, quasi come un rituale magico ed affabulatorio.[4]

I primi 15 volumi

Riepilogo
Prospettiva

Da quell'anno, il 1922, sino al 1937, l'anno successivo alla sua morte, escono allora ben quindici volumi di novelle, subentrando anche la casa editrice milanese Mondadori nella pubblicazione degli ultimi due libri, ma il ciclo rimane comunque incompiuto per la morte dell'autore. I volumi prendono il titolo dalla prima novella che contengono, con l'eccezione del XV, uscito però postumo.

Ogni volume contiene 15 novelle per un totale di 225, anche se in realtà alcune novelle sono divise in più capitoli, conteggiati separatamente nelle prime edizioni;[5] il totale sarebbe quindi di 211, più altre 32 novelle (anche dette novelle estravaganti) rimaste escluse e progressivamente recuperate nelle edizioni successive come Appendice, il che porta il conteggio a 243 novelle secondo l'edizione più recente e completa[6][7].

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Pirandello negli anni Trenta
  • Novelle per un anno, 15 voll., Firenze, Bemporad, 1922-1928; Milano, Mondadori, 1934-1937.
I, Scialle nero, Firenze, Bemporad, 1922.
II, La vita nuda, Firenze, Bemporad, 1922.
III, La rallegrata, Firenze, Bemporad, 1922.
IV, L'uomo solo, Firenze, Bemporad, 1922.
V, La mosca, Firenze, Bemporad, 1923.
VI, In silenzio, Firenze, Bemporad, 1923.
VII, Tutt'e tre, Firenze, Bemporad, 1924.
VIII, Dal naso al cielo, Firenze, Bemporad, 1925.
IX, Donna Mimma, Firenze, Bemporad, 1925.
X, Il vecchio Dio, Firenze, Bemporad, 1926.
XI, La giara, Firenze, Bemporad, 1927.
XII, Il viaggio, Firenze, Bemporad, 1928.
XIII, Candelora, Firenze, Bemporad, 1928.
XIV, Berecche e la guerra, Milano, Mondadori, 1934.
XV, Una giornata, Milano, Mondadori, 1937.
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Struttura della raccolta

I quindici tomi usciti in questo periodo, tuttavia, non sono una semplice ristampa delle raccolte pubblicate in precedenza: Pirandello, da buon umorista, si è divertito a rimescolare le carte, a smembrare i libri vecchi e a confonderli, a cambiare i titoli, a togliere alcune novelle dalle raccolte e ad inserirne altre mai pubblicate se non sui quotidiani. La poetica pirandelliana vuole che l'autenticità e la verità esistano solo nel caos multiforme del flusso della vita, l'unico stadio in cui possono esistere la libertà e la realtà, ecco che dunque si assiste ad una volontaria scomposizione nella disposizione dei racconti, fatta di novelle giustapposte, senza una cornice, senza un filo logico che le unisca.[8]

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Dalla novella al teatro

Occorre tener presente, poi, che, come già in Giovanni Verga, molte delle novelle sono state trasposte in opere teatrali, con i dovuti adattamenti da parte dell'autore, soprattutto tramite le didascalie e i ritocchi delle circostanze. È il caso di drammi molto famosi, quali:

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Caratteri letterari e stile

  • preminenza di dialoghi e monologhi;
  • adozione di un registro medio e piano, non privo tuttavia di qualche preziosismo, come toscanismi o dialettismi siciliani;
  • lessico settoriale e tecnico;
  • negazione e superamento dei moduli veristi;
  • narrazione prevalentemente interna ed in prima persona;
  • determinismo e darwinismo sociale.

Ambientazione spaziale

  • Novelle siciliane: la Sicilia è spesso rappresentata in una dimensione arcaica e folkloristica, quasi terra del mito e della superstizione;
  • Novelle romane: Roma, vista in controluce, burocratica ed impiegatizia, è teatro angusto, grigio per esistenze anonime e meschine della modernità.[9]
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Pirandello nel 1930

Tematiche e personaggi

  • Il nucleo essenziale è quello del dramma quotidiano e privato, che rende, tutti i giorni e nel piccolo microcosmo dei personaggi, l'esistenza un travaglio;
  • la famiglia è subita come un peso schiacciante di doveri e responsabilità, un luogo di finzione e adempimento di convenzioni sociali;
  • il lavoro è alienato, ripetitivo, deprimente e grigio, poco apprezzato e mal retribuito;
  • i personaggi sono spesso degli inetti e dei vinti;
  • umorismo e relativismo, già teorizzati nel saggio L'umorismo, sono applicabili alla maggior parte delle novelle, anteriori o posteriori ad esso;
  • la maschera (i protagonisti sono paralizzati in ruoli da cui non possono uscire, che si sono attribuiti da soli o che la società ha provveduto ad attribuir loro);
  • il paradosso (la rappresentazione utilizza spesso il registro del caricaturale e del grottesco);
  • la follia (quando si squarcia, inquietante, l'abisso tetro della pazzia per i protagonisti delle novelle, esplode la tensione accumulata per anni e compromette irrimediabilmente l'equilibrio precario di una normalità solo apparente).

Ultime novelle

L'ultima serie di novelle, quella a cui Pirandello lavora, dopo la lunga pausa per le occupazioni teatrali, tra il 1931 e la sua morte, rivela una diversità d'impianto e di tono, che ha indotto i critici a parlare di una fase surrealista e metafisica della produzione. Si osserva una drastica riduzione del dialogo e delle parti riflessive ed argomentative in favore del monologo, i racconti volgono verso una dimensione simbolica, onirica, che traduce il viaggio, spesso allucinato, del protagonista nella propria interiorità o nella propria interpretazione degli eventi quotidiani, con una percezione turbata della realtà, dettata dallo stupore di chi la distingue a fatica dal sogno.

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Elenco alfabetico delle novelle

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Adattamenti cinematografici

È del 1954 il film Questa è la vita, in quattro episodi tratti dalle novelle La giara, Il ventaglino, La patente e Marsina stretta, diretti rispettivamente da Giorgio Pàstina, Mario Soldati, Luigi Zampa e Aldo Fabrizi.

I fratelli Taviani hanno tratto due film da alcune delle novelle:

Il solo Paolo Taviani, dopo la morte del fratello, diresse anche il film Leonora addio, in parte adattato dalla novella Il chiodo.

Dalla novella La balia è stato invece tratto l'omonimo film di Marco Bellocchio del 1999.

Edizioni

  • Luigi Pirandello, Novelle per un anno, a cura di Mario Costanzo, Prefazione di Giovanni Macchia, I Meridiani 2 volumi, Arnoldo Mondadori, Milano 1987 EAN: 9788804211921
  • Luigi Pirandello, Novelle per un anno, a cura di S. Campailla, Newton Compton, Grandi tascabili economici.I mammut, Roma 2011 ISBN 9788854136601
  • Luigi Pirandello, Tutte le novelle, vol. I, II, III, a cura di Lucio Lugnani, Rizzoli, Classici moderni BUR, Milano 2007.
  • Luigi Pirandello, Novelle per un anno, vol. I, II, III, a cura di Pietro Gibellini, Scholé, Brescia, 2024 ISBN 9788828406419

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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