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Octopolis e Octlantis
insediamenti di polpi nella baia di Jervis, Australia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Octopolis e Octlantis sono i nomi dati a due insediamenti occupati da polpi tetri (Octopus tetricus) nella baia di Jervis, al largo della costa orientale australiana.[1][2][3] I due insediamenti, gli unici del loro genere rinvenuti sul posto, sono stati definiti dalla stampa delle "città abitate da polpi", date le loro vaghe somiglianze con i complessi abitativi umani. La scoperta di tali insediamenti di polpi ha messo in discussione la natura solitaria di tali animali e ha evidenziato le loro abilità ingegneristiche.

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Descrizione
Riepilogo
Prospettiva

Scoperta nel 2009 al largo della baia di Jarvis,[1][2] Octopolis è composta da diversi piccoli rifugi scavati su una porzione di fondo oceanico, occupato da un letto di conchiglie di capesante e rottami metallici,[4] che garantiscono loro protezione dai predatori che si trovano nell'area (tra cui delfini, foche e squali tappeto) e sembrano impedire o comunque ridurre sensibilmente il verificarsi di casi di cannibalismo tra gli invertebrati (molte specie di polpi affini a quella che vive a Octopolis si nutrono infatti dei loro simili). Octopolis ha forma ellittica, si estende per 2–3 m di diametro sull'asse maggiore e vi vivono circa 15 polpi. Nelle vicinanze, a qualche centinaio di metri di distanza, è stato scoperto nel 2016 un luogo simile, battezzato "Octlantis", situato a una profondità di 10–15 m, in un'area ampia 18×4 m, in cui vive un numero simile di polpi.[1][2]
Octopolis e Octlantis fanno parte del Booderee National Park. Si pensa che la scelta di suddetti molluschi di insediarsi in tali zone sarebbe stata favorita dalla presenza delle conchiglie, che attirerebbero maggiormente i polpi rispetto ai sedimenti che si trovano nei dintorni. Il filosofo della scienza e scrittore australiano Peter Godfrey-Smith, che analizzò il caso di Octopolis, supporta l'ipotesi secondo cui i primi polpi giunti sul posto iniziarono a nutrirsi delle conchiglie; con il passare del tempo, il numero di conchiglie aumentò fino a ricoprire la superficie del sito e fu grazie ad esse che i polpi poterono costruire la città.
Godfrey-Smith e i suoi colleghi nel 2015 hanno inoltre studiato il comportamento di un polpo a Octopolis che utilizzava i detriti (conchiglie e sabbia) durante una lotta con un altro polpo, scagliando i detriti contro l'avversario per colpirlo e confonderlo.[5]
Secondo David Scheel, professore di biologia marina dell'Alaska Pacific University, i comportamenti dei polpi di Octopolis «sono il prodotto della selezione naturale e potrebbero essere sorprendentemente simili al comportamento sociale complesso dei vertebrati».[2][6][7][8]
Sebbene alcuni resoconti giornalistici definiscano Octopolis e Octlantis delle "città" abitate da polpi, i ricercatori che hanno analizzato i due siti considerano inappropriata tale analogia.[4] Tra questi vi è David Scheel che nel suo articolo Octopus engineering, intentional and inadvertent afferma: «Abbiamo precedentemente pubblicato la scoperta di un sito in cui i polpi vivono in un luogo denso di tane, una vicina all'altra. Consideriamo intenzionali alcuni comportamenti come la costruzione delle tane e la cattura delle prede. I media descrivono il sito come una "città" progettata dai polpi, ma non è una descrizione accurata».[6][9][10] Ciononostante, i due siti hanno evidenziato le potenzialità "ingegneristiche" di tali gasteropodi e hanno messo in discussione la credenza secondo la quale essi siano animali solitari.[4]
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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