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Odeon (casa discografica)

casa discografica tedesca Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Odeon (casa discografica)
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La Odeon è stata una casa discografica tedesca dal 1904 al 1967. In Italia è stata attiva dal 1922.

Fatti in breve Stato, Fondazione ...

Storia

Riepilogo
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Fondata da Max Strauss e Heinrich Zunz agli inizi del Novecento a Berlino, prese il nome dal famoso Teatro dell'Odeon di Parigi, la cui caratteristica arcata era raffigurata sull'etichetta.

In seguito venne acquistata da Carl Lindström, seguendo le vicende dell'altra sua etichetta, la Parlophone: nel 1927 l'etichetta passò sotto il controllo della Columbia, che nel 1931, fondendosi con la His Master's Voice, diede vita alla Electric & Musical Industries Ltd. (EMI).

La Odeon fu registrata - come marchio e come azienda - in diversi Paesi del mondo, con indipendenza imprenditoriale dalla casa madre e perciò destini diversi[1].

Odeon Italia

In Italia la Odeon ebbe una storia particolare. Fondata come vera e propria azienda (anche se dipendente dalla Columbia, poi dalla VCM e infine dalla EMI Italiana) si legò sin dall'inizio, nel 1922, attraverso un accordo di collaborazione stipulato nello stesso anno, alla SAIF - Società Anonima Italiana di Fonotipia, una casa discografica fondata a Milano nel 1904 e che distribuiva in Italia i dischi della His Master's Voice.

Per qualche anno le etichette dei dischi riportarono entrambi i marchi ("Società Anonima Italiana di Fonotipia - disco Odeon"; un esempio ne è il 78 giri del 1922 La ronda degli spettri/L'espresso, catalogo: A 81838/9). Successivamente, al di là delle diverse ristampe di prodotti SAIF sotto il logo Odeon, che hanno creato non poca confusione nei tentativi di catalogazione, la SAIF rallentò sia la propria partecipazione nella società, che la propria attività, pubblicando il suo ultimo catalogo nel 1925. Da quell'anno la sua presenza iniziò a sfumare, e le etichette divennero centralizzate sul nome della Odeon, con una menzione - ancora per alcuni anni e non per tutti i dischi - alla "serie Fonotipia". La Odeon italiana proseguì da sola la propria avventura, mentre nel 1931 la SAIF e la SNG (Società Nazionale del Grammofono) - fondata a Milano nel 1912 - con la Marconiphone, azienda italiana specializzata nella produzione di apparecchi radiofonici, confluirono nella VCM (acronimo dei tre marchi Voce del Padrone, Columbia, Marconiphone); tale denominazione sarebbe rimasta tale fino al 1967, anno in cui sarà cambiata in EMI Italiana S.p.A..

In quel momento la Odeon, trovandosi senza distribuzione e non appoggiandosi alla VCM, si affidò dapprima alla Carisch, fondata come casa discografica da Alberto Carisch nel 1949 ma già editrice di spartiti musicali dal 1887, con un accordo più o meno duraturo anche nel secondo dopoguerra (ve ne è un riferimento nel 33 giri Sanremo 1956).

Tra gli artisti italiani che incisero per la Odeon: Vettese Guerino, Luciano Tajoli, Renato Rascel, Emilio Pericoli, Fernanda Furlani, Luciano Virgili, Jula de Palma, Enzo Ceragioli, Corrado Lojacono, Carlastella, Mario Bertolazzi e Silvana Aliotta.

L'acquisizione da parte della EMI Italiana e il marchio "Odeon"

Nel 1967 cessò l'accordo con la Carisch, e la Odeon venne definitivamente acquisita dalla nascente EMI Italiana, fondata nel gennaio di quello stesso anno. La multinazionale già utilizzava dal 1931, per la produzione e la distribuzione dei dischi del proprio catalogo, le aziende La voce del padrone, Columbia e Marconiphone, e nell'ottica del proprio stanziamento in Italia, internalizzò le attività lasciando gli uffici di Piazza Cavour 1 a Milano per creare un nuovo polo produttivo con sede a Caronno Pertusella nel varesotto, che amalgamasse tutta la produzione.

Con tale passaggio, in una strategia di razionalizzazione, tutti i beni, come pure il personale, passarono alla EMI, e la Odeon cessò di esistere come casa discografica e azienda a sé stante, trasformandosi in un semplice marchio. Il nome Odeon, salvo uscite sporadiche, venne utilizzato in maniera più rara, soprattutto per le ristampe dei dischi, identificabili dalla -e finale finché, nel 1969, la catalogazione venne unificata e standardizzata sotto il marchio EMI. A quel punto Odeon rimase, sul mercato italiano, un mero logo, utilizzato, oltre che per le ristampe, principalmente per raccolte con materiali retrospettivi. Dagli anni settanta, il nome venne saltuariamente rispolverato sia in 33 che - soprattutto - in 45 giri, per vinili a uso delle discoteche (un esempio è la Disc Jockey Series, che include un'incisione dei Kero nel 1974), per artisti emergenti o gruppi di rock progressivo come i Nemo (progetto satellitare del tastierista dei Nomadi Beppe Carletti) che incisero il singolo 20.000 leghe, fino ad arrivare, sul finire degli anni ottanta, a dischi come Faccia da pirla di Charlie. Per il mercato estero, invece, il marchio Odeon (non più quello italiano, però) fu utilizzato dalla EMI - limitatamente agli anni settanta - per titoli di artisti italiani quali Mina (vedi Mina canta en Español, edito in Spagna nel 1975 dalla EMI-Odeon S.A.).

Si segnala inoltre un disco del 1976 di musica folk dell'ex Dahomey uscito nella serie Musical Atlas e pubblicato in sinergia con la Unesco Collection, casa discografica dell'UNESCO.

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Dischi

Riepilogo
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La datazione qui riportata si basa sull'etichetta del disco o sulla copertina; qualora nessuno di questi elementi abbia una datazione, è basata sulla numerazione del catalogo; talora è, infine, basata sul codice della matrice di stampa. Se esistenti, sono riportati, oltre all'anno, il mese e il giorno (quest'ultimo dato si trova, a volte, stampato sul vinile).

Singoli a 78 giri

Serie A

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Serie O

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Serie GO

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Serie TW

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Serie L

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Serie H

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Serie P

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Album a 33 giri

25 cm

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30 cm

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EP

Serie DSEQ

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Serie MSEQ

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Singoli a 45 giri

Serie MFOQ

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Serie DSOQ

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Serie MSOQ

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Note

Bibliografia

Altri progetti

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