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Omnia mutantur, nihil interit
locuzione latina dalle Metamorfosi di Ovidio Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Omnia mutantur, nihil interit è una locuzione latina d'autore tratta dalle Metamorfosi di Ovidio.

Tradotta alla lettera significa "tutto muta, nulla perisce".
Significato filosofico
L'espressione è citata nel XV Libro, verso 165 del poema Le Metamorfosi di Ovidio, nato a Sulmona nel 43 a.C. e morto a Tomi, sul Mar Nero (oggi Costanza, in Romania) nel 17-18 d.C.
Ovidio, attraverso la voce narrante di Pitagora di Samo, espone una visione del mondo in cui le forme assunte dalle cose non sono fisse, ma mutevoli e cangianti: esse cambiano di continuo, ciascuna trasformandosi in un'altra, in un perenne processo di metamorfosi[1].
È in questa visione pitagorica che si inquadra il problema della morte: il corpo di ogni uomo muore, e insieme ad esso sparisce la sua identità, ma l'anima, in sé, resta immortale, sopravvivendo proprio attraverso le molteplici forme che essa andrà ad assumere attraverso l'infinito e incessante processo di trasmigrazione e metempsicosi[1].
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