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Operazione Argument

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L'operazione Argument è stata un'offensiva aerea intrapresa dalla RAF e dall'USAAF dal 20 al 25 febbraio 1944, per questo chiamata anche Big Week (grande settimana). L'obiettivo erano le diciassette maggiori fabbriche aeronautiche e i venti principali aeroporti della Germania. Lo sforzo maggiore fu sostenuto dalla United States Strategic Air Forces che si avvalse anche della scorta dei caccia del Fighter Command britannico, ma alcune azioni notturne furono compiute pure dal Bomber Command.

Dati rapidi Operazione ArgumentBig Week parte dei bombardamenti strategici durante la seconda guerra mondiale, Data ...

Nonostante l'impegno profuso dalle forze aeree Alleate, l'industria di Adolf Hitler non subì il calo produttivo che avevano immaginato i comandanti attaccanti.

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Riassunto degli eventi

Riepilogo
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Le basi dell'operazione Argument vennero gettate dal Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force (Quartier generale supremo delle forze di spedizione Alleate - SHAEF) in accordo col governo di Washington, i quali, nel febbraio 1944, ordinarono all'USAAF di colpire pesantemente l'industria aeronautica e dei cuscinetti a sfera della Germania. Nella grande offensiva vennero coinvolte la Eight Air Force (8 AF) e la Fifteenth Air Force (15 AF) degli Stati Uniti e la Royal Air Force britannica, molto attiva con la Second Tactical Air Force, il Fighter Command e, in misura minore, col Bomber Command.

Il via all'operazione Argument arrivò nella notte dal 19 al 20 febbraio 1944 quando il Bomber Command di Arthur Harris bombardò Lipsia radendo al suolo, sommando due incursioni precedenti, il 20% delle superfici abitate.[2] Nella mattina del 20 la 8 AF mobilitò quasi tutti i velivoli a sua disposizione per colpire le fabbriche situate nella direttrice Braunschweig-Magdeburgo-Lipsia e altre zone (Tutow, Bernburg, Gotha, Oschersleben, Poznań, Berlino e Dresda). La notte seguente (20-21 febbraio) il Bomber Command volò su Stoccarda e nella giornata l'Ottava tornò su Braunschweig, Bernburg e Hallenstadt. Il 22 e il 23 febbraio l'Ottava forza aerea ridusse le missioni lasciando il posto alla 15 AF che, da Foggia, piombò sulla Messerschmitt di Ratisbona e sulla Steyr austriaca. Il 24 la 15 AF tornò nuovamente sulla Steyr e l'Ottava attaccò Schweinfurt (senza successo), Gotha, Tutow, Kreising e Poznań. Nella notte tra il 24 e il 25 febbraio fu la volta, non per volere di Harris ma per quello dello stato maggiore della RAF, ancora di Schweinfurt.[2] Harris era contrario alla missione perché la città della Baviera era di piccole dimensioni e quindi difficilmente individuabile, di notte, dagli equipaggi, come dimostrò infatti il fatto che solo 21 bombardieri su 734 riconobbero l'obiettivo. Ad ogni modo, nell'ultimo giorno dell'operazione Argument (25 febbraio), circa 2.000 aerei dell'Ottava e Quindicesima forza aerea USAAF diressero verso la Germania: l'unico obiettivo attaccato da entrambe le grandi unità militari furono le fabbriche Messerschmitt di Ratisbona, gravemente danneggiate, mentre la Quindicesima venne ostacolata dalla caccia tedesca.[3]

La "Big Week" scaricò sulla Germania 16.500 tonnellate di bombe ma l'industria aeronautica del Reich non venne sconvolta come sperato dai comandi Alleati.[4]

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Cronologia

Riepilogo
Prospettiva
Ulteriori informazioni Data (febbraio 1944), Forza attaccante ...
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Note

Bibliografia

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