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Over-the-top

concetto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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L'AGCOM definisce Over-The-Top (in acronimo OTT) le imprese che forniscono, attraverso la rete Internet, servizi, contenuti (soprattutto video) e applicazioni di tipo "rich media" (per esempio, le pubblicità che appaiono mentre si naviga in un sito web e che dopo una durata prefissata scompaiono). Esse traggono ricavo, in prevalenza, dalla vendita di contenuti e servizi, tramite concessionari, agli utenti finali (ad esempio nel caso di Apple e del suo iTunes) o di spazi pubblicitari, come nel caso di Google e Facebook. Gli utenti possono accedere ai contenuti tramite qualsiasi tipo di dispositivo che possa connettersi ad una rete a banda larga.

Tali imprese, prive di infrastrutture di telecomunicazione di loro esclusiva proprietà, agiscono al di sopra delle reti, da cui il termine Over-The-Top. Il vantaggio delle OTT è che non hanno a proprio carico i costi relativi alla trasmissione dei dati ed alla gestione della rete (come per la televisione tradizionale via digitale terrestre e via digitale satellitare) che gli altri broadcaster normalmente sostengono. Si rivolgono inoltre a un mercato globale con spese di gestione e organici ridottissimi.

Nel mondo pochi grandi gruppi OTT (Amazon, Facebook e Google) detengono il 75% della raccolta pubblicitaria su Internet.
In Italia, nel 2019, la raccolta pubblicitaria destinata alle piattaforme OTT ha superato la quota di pubblicità raccolta dalla radio, dalla stampa e dall'online non OTT messi assieme.[1]

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