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Papiro delle miniere
papiro della XX dinastia egizia (Nuovo Regno), 1156–1150 a.C., nella collezione del Museo Egizio di Torino (Cat.1879/+ Cat.1969 + Cat.1899) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il cosiddetto Papiro delle miniere è una mappa, risalente al Nuovo Regno dell'Egitto, conservata presso il Museo Egizio di Torino. Si tratta di una delle più antiche carte geografiche conosciute.[1] Contiene, oltre al disegno, numerosi altri testi scritti in ieratico nel lato posteriore, o verso.[1]


In passato è anche stato soprannominato "papiro di Seti I", ma tale attribuzione è stata messa in dubbio e il Museo Egizio indica la sua datazione al 1156–1150 a.C. sotto il regno di Ramesse IV.[1] Apparteneva allo scriba di Deir el-Medina Amennakht, figlio di Ipuy, che ne è anche considerato autore.[1]
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Descrizione
La mappa è orientata con il Sud verso l’alto, cioè verso le sorgenti del Nilo.[1] Rappresenta una regione montuosa attraversata da uadi (o wadi, antichi letti di torrente prosciugati); gli studi effettuati hanno dinostrato che si tratta del ramo principale nello Uadi Hammamat, una lunga valle (circa 200 km) che si trova nel Deserto orientale in Egitto lungo la via carovaniera che collegava la Valle del Nilo al Mar Rosso.[1]

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