Papiro satirico-erotico
papiro della XX dinastia egizia (Nuovo Regno), 1190–1077 a.C., nella collezione del Museo Egizio di Torino (Cat.2031) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Papiro satirico-erotico di Torino è un'opera della letteratura dell'antico Egitto risalente tra il 1190 e il 1077 a.C. (XX dinastia), scoperto a Deir el-Medina nei primi anni dell'Ottocento[1][2] e acquisito nel 1824 dal Museo egizio di Torino, dove è conservato.
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Opera | papiro satirico-erotico |
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Epoca | tra il 1190 e il 1077 a.C. |
Lingua | lingua egizia |
Provenienza | Deir el-Medina |
Ubicazione | Museo egizio (Torino) |
Struttura
Il papiro si può dividere in due parti: la prima appartenente al genere satirico, mentre la seconda al genere erotico da cui prende il nome. Il tutto viene reso con immagini e testo a fianco.
Secondo Jean-François Champollion, le immagini risultano molto esplicite, anche se nell'Antico Egitto l'aspetto erotico della vita è presente in molte opere egiziane (liriche, canti, ecc), ma secondo lo studioso francese le immagini sono esplicite rispetto allo standard dove gli egiziani avevano una notevole apertura[3]. La seconda ci dà un esempio di vita nell'Antico Egitto[4].

Contenuti
L'opera in due storie:
- prima parte, di genere satirico-favolistico, racconta di vari animali umanizzati e proprio in questo sta l'umorismo: esempi sono topo-condottiero, la fortezza presidiata da gatti ecc.
- seconda parte, di genere erotico, racconta la vita reale di una qualsiasi donna egizia soffermandosi sugli aspetti erotici: capelli, trucco e altri aspetti della donna egizia.
- Parte del papiro
- Parte del papiro
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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