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Isola di Passo

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L’isola di Passo (anche Paxò o Paxo; in greco: Παξοί, Paxoí o Paxí) è un'isola della Grecia, una fra le minori delle Isole Ionie.

Dati rapidi Passo Παξοί, Geografia fisica ...
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Geografia

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Veduta del capoluogo, Gaios

Passo è situata a sudest dell'isola di Corfù, da cui dista circa 7 miglia nautiche, nonché a sudovest della città di Parga sulla terraferma greca, da cui è separata da un braccio di mare largo 8 miglia nautiche. Con il contiguo isolotto di Antipasso (1 miglio nautico più a sudest) forma un piccolo arcipelago di cui costituisce l'isola principale; in senso più ampio, Passo e Antipasso fanno parte dell'arcipelago di Corfù.

L'isola, che si sviluppa in direzione NO-SE, raggiunge su quest'asse una lunghezza massima di circa 10 km, mentre solo in pochi punti la larghezza supera i 2 km. La massima elevazione raggiunge i 248 metri s.l.m. e la superficie complessiva dell'isola è di 19 km².

Gli abitanti dell'isola, denominati paxioti, ammontano a poco più di duemila e per la metà sono concentrati nel capoluogo Gaios, un piccolo porto peschereccio ben protetto dagli isolotti di Panaghia e Agios Nikolaos. Altri centri abitati sono i pittoreschi porticcioli di Lakka, all'interno di una baia protetta prospiciente l'isola di Corfù, e Loggos, sulla costa nordorientale a metà distanza tra i precedenti.

A seguito della riforma amministrativa greca (Programma Callicrate del 2010), Paxò fa parte dell'omonimo comune assieme alle sue isole minori. Il comune di Paxò fa parte dell'unità periferica di Corfù, a sua volta appartenente alla periferia (regione) delle Isole Ionie.

Paxò è collegata tramite un servizio di traghetti a Corfù, Parga, Igoumenitsa e Brindisi.

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Storia

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Bandiera della Repubblica Settinsulare
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La statua di Anemogiannis

Secondo la mitologia greca, Poseidone separò Paxò da Corfù con il suo tridente in modo da creare un nido d'amore per lui e la sua sposa Anfitrite. L'isola, comunque abitata dall'antichità, ha lasciato poche tracce nella storiografia moderna. Dopo la conquista siculo-normanna del XII-XIII secolo, nel 1386 cadde sotto il dominio della Repubblica di Venezia e al pari delle rimanenti Isole Ionie fu soggetta per secoli a ripetute incursioni saracene: nel 1537 il corsaro Barbarossa saccheggiò l'isola trucidando gli abitanti e schiavizzando i superstiti; nel 1571 l'isola venne nuovamente saccheggiata da una flotta turca.

L'isola rimase a Venezia fino alla caduta della repubblica, nel 1797, e anche negli anni a venire seguì la sorte delle Isole Ionie: dopo un'effimera occupazione francese fu poi presa dai russi ed attribuita alla nuova Repubblica Settinsulare; successivamente alla parentesi napoleonica Paxò entrò a far parte degli Stati Uniti delle Isole Ionie sotto protettorato inglese fino al passaggio al Regno di Grecia nel 1864.

Il più celebre figlio dell'isola è il capitano Georgios Anemogiannis, patriota, giustiziato dai turchi nel 1821.

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Toponimo

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Per tutto il periodo della dominazione veneta e fino alla seconda metà dell'Ottocento appare consolidato il nesonimo Paxò e come tale prevale nella letteratura in lingua italiana dell'epoca (opere geografiche[1], portolani[2], dizionari enciclopedici[3], saggi storici[4]). Anche dagli atti ufficiali e amministrativi, sia d'epoca veneziana[5] sia del tempo dell'indipendenza delle Isole Ionie[6] (in cui l'italiano era lingua ufficiale), risulta prevalente l'uso del nesonimo Paxò, come d'altronde ad accentazione tronca sono i nomi delle vicine Corfù e Fanò. Grafie contrastanti dell'epoca sono Paxo[7] e, più raramente, Passo[8], Paxu[9], Pachsu[10] e Pacsù[11].

Col passaggio delle Isole Ionie al regno ellenico, la lingua italiana viene rimpiazzata nell'uso ufficiale da quella greca e ciò provoca il rapido decadimento dell'italiano come lingua di cultura, con la conseguente drastica diminuzione dell'uso scritto del nesonimo italiano e il passaggio da endonimo ad esonimo: è a partire da questo periodo che le varianti Paxo e Passo diventano prevalenti (seppur con grandi oscillazioni nell'uso che perdurano oggi), mentre a partire dal Novecento si registra una relativa tendenza, soprattutto nell'ambito degli atlanti geografici, a ricorrere al toponimo straniero (Paxos, Paxí, Paxoí, Paxoi).

Note

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