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Philipp Peter Roos
pittore tedesco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Philipp Peter Roos, detto Rosa da Tivoli (Sankt Goar, 30 agosto 1657 – Roma, 17 gennaio 1706), è stato un pittore tedesco del periodo barocco.

Biografia
Riepilogo
Prospettiva

Apparteneva ad una famiglia di pittori e di incisori tedeschi[1]: suo padre era Johann Heinrich Roos, famoso pittore tedesco di animali del XVII secolo.[2]
Giunse in Italia nel 1677, con una borsa di studio del Langravio di Assia,[3][4] a condizione che ritornasse presso la sua corte. Disattendendo tuttavia le condizioni del Langravio, non ritornò più in Germania.[5] Studiò a Roma presso Giacinto Brandi, la cui figlia Maria Isabella sposò nel 1681, dopo aver abbracciato la Fede cattolica[3][4][5].
Nel 1684-1685 acquistò una casa presso Tivoli, il che gli valse il nomignolo di Rosa da Tivoli.[3][4]. Roos allevava gli animali e li dipingeva in questa casa sgangherata, che per questo era detta l'Arca di Noè.[6] A partire dal 1691 visse principalmente a Roma, dove divenne membro della Schildersbent, con il soprannome di Mercurius, per la velocità con cui eseguiva i suoi dipinti[3][4][6] e per la facilità con cui dipingeva.[5] Questa rapidità di esecuzione gli era particolarmente utile: infatti, spesso senza denaro, dipingeva uno o due quadri che faceva vendere dal suo domestico ad un qualsiasi prezzo, per poter pagare il conto della locanda.[6] Visse in modo dissoluto e morì in miseria.[7]
Stile
La maggior parte delle sue opere rappresenta animali domestici, con i propri mandriani, nella campagna romana. Gli animali sono generalmente dipinti in primo piano e dominano la scena, mentre il paesaggio si intravede. Roos stende la sua pittura ad impasto rendendo i mantelli, la posizione e i movimenti di ogni specie con grande talento.[3][4]
Negli anni intorno al 1680 l'artista generalmente ritraeva piccoli gruppi di animali (pecore e capre, spesso guidate da un caprone con corna ricurve), con i pastori di lato in abiti grezzi, accanto agli animali. Lontano, valli selvagge si alternavano a pareti scoscese, illuminate da una luce giallo-bruna; le montagne distanti erano rese con i toni dell'azzurro.[3][4] Sullo sfondo spesso erano dipinte antiche rovine.[4] Intorno agli anni '90 del XVII secolo, Roos dipinse soprattutto paesaggi.[6]
Complessivamente i suoi quadri sono caratterizzati da un tono spettrale, tetro e selvaggio.[3][4]. Inoltre Roos riusciva a trasformare motivi paesaggistici naturali in visioni insolite e ricche di movimento.[4]
Anche se in genere quest'artista dipingeva paesaggi e animali, tuttavia era in grado di realizzare composizioni più complesse, come testimoniato dal disegno Deposizione dalla croce, ora al Jean Paul Getty Museum.[6]
Lo stile di Roos rifletteva il suo metodo di lavorare. Era infatti caratterizzato da un utilizzo di pennellate intense, a volte quasi grossolane e da un forte contrasto tra luce e ombra. Questa personale maniera era piuttosto popolare e attrasse molti imitatori. Per questo motivo opere di altri pittori di animali furono erroneamente attribuite al Roos. Inoltre anche fratelli e figli dell'artista erano soliti dipingere gli stessi soggetti, contribuendo ad aumentare la confusione.[5]
Opere
- Autoritratto, 1695-1700, Galleria degli Uffizi, Firenze[3][4]
- Paesaggio con bestiame, olio su tela, 139×194 cm, 1680-1700, Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo[8]
- Trionfo del Padri della Chiesa, olio su tela, 94x120 cm[9]
- Paesaggio con grotta, olio su tela, 97 × 81 cm, 1680-1700, Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo[10]
- Paesaggio italiano con una capra ed una pecora, olio su tela, 84x104 cm, collezione privata[11]
- Paesaggio con capra, pecora ed un cane, olio su tela, 102x98 cm, collezione privata[4]
- Il riposo dopo la caccia, olio su tela, 57x77 cm, 1695-1996, collezione privata[4]
- Paesaggio con cascata, olio su tela, 97x82 cm, Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo[12]
- Deposizione dalla croce, penna, inchiostro marrone e acquerello grigio su sanguigna, 34x23 cm, 1696 c., Jean Paul Getty Museum, Los Angeles[13]
- Un accampamento militare, attribuzione incerta a Phillip Peter Roos[5]
- Lupo che divora una pecora, 191x248 cm, Museo del Louvre, Parigi[7]
- Santa Genoveffa che custodisce delle pecore, olio su tela, 63x50 cm, Musée des Beaux-Arts, Nancy, attribuzione incerta[14]
- Pastore che custodisce il suo gregge, olio su tela, 96x137 cm, Musée des Beaux-Arts, Nancy[14]
- Paesaggio con armenti, olio su tela, 98x137 cm, Pinacoteca Malaspina, Pavia[15]
- Pastore con armenti, olio su tela, Museo Fortunato Calleri, Catania.
- Caccia al cervo, olio su tela, 204x254 cm, Galleria dell'Accademia di belle arti, Napoli[16]
- Toro imbizzarrito, olio su tela, 204x252 cm, Galleria dell'Accademia di belle arti, Napoli[16]
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Note
Bibliografia
Voci correlate
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