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Pietro Anderloni

incisore e pittore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Pietro Anderloni
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Pietro Anderloni (Brescia, 12 ottobre 1785Cabiate, 13 ottobre 1849) è stato un incisore e pittore italiano.

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Ritratto di un cavaliere di Malta
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Ritratto di Pietro Anderloni, da un’incisione di Ferdinand Joubert

Biografia

Nato a Sant'Eufemia, oggi quartiere di Brescia nel 1785, figlio di Giovan Battista e di Anna Maria Rocco. Allievo del fratello maggiore Faustino, Pietro Anderloni a lungo rimase indeciso tra la pittura e l'incisione. Quando infine optò per le tecniche incisorie, nel 1804 divenne allievo a Milano della scuola d'incisione di Brera diretta da Giuseppe Longhi e vi lavorò per nove anni. Nel 1831, alla morte del suo maestro, assunse la direzione della scuola.

Gli fu universalmente riconosciuta la particolare abilità nell'analizzare ogni dettaglio del modello pittorico e nel riprodurlo fedelmente. Fu particolarmente abile nella riproduzione dei dipinti di Tiziano e di Raffaello. Fu socio di diverse Accademie quali l'Accademia delle Arti del Disegno[1], fu membro corrispondente delle «Accademie di Belle Arti di Parigi e di Firenze, dell'Accademia di Scienze e Belle Arti di Amsterdam, dell'Accademia Ligure»[2] e fu presidente di quella degli incisori.

Collaborò con incisioni all'opera Vite e ritratti di cento uomini illustri insieme a Girolamo Geniani e Antonio Locatelli.[3]

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Opere

  • Ritratto di Giuseppe Longhi
  • Ritratto del marchese Francesco Scipione Maffei
  • Madonna con Bambino ed angeli, da Tiziano
  • Mosè difende le figlie di Jetro, da Poussin (1818)
  • Cristo e l'adultera, da Tiziano (1821)
  • Cacciata di Eliodoro, da Raffaello (1830)

Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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