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Pietro Maggi (architetto)

architetto svizzero Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Pietro Maggi (architetto)
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Pietro Maggi (Bruzella, 1756Colonnella, 1817) è stato un architetto svizzero, attivo in Italia.

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L'abside della collegiata di Offida, opera di Pietro Maggi.
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La chiesa dell'Immacolata Concezione, innalzata ad Ascoli Piceno da Pietro Maggi fra il 1781 e il 1795 insieme all'annesso convento delle monache marcucciane.
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La facciata dell'ex ospedale civile Loris Annibaldi a Offida, realizzato da Pietro Maggi nel 1796.
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Biografia

Riepilogo
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Nato a Bruzella (un piccolo paese nella val di Muggio nei pressi di Mendrisio), ancora ragazzo seguì il padre Carlo Maggi (o Magi) quando questi si stabilì nelle Marche, a Montedinove. Studiò poi architettura per sei anni a Roma, inviatovi dal padre che già esercitava quest'arte,[1] ma rientrò presto nel paese marchigiano, accasandovisi e dedicandosi con costanza e successo alla professione a partire dagli ultimi due decenni del Settecento.

Del giovane architetto Maggi si conosce una perizia, con relativa pianta, redatta nel 1784 e connessa all'azione erosiva del Fosso dei Pioppi ad Appignano del Tronto: il progetto prevedeva un sistema di contenimento a sette muraglioni, ma soprattutto affrontava il problema alla base suggerendo di impiantare su entrambi i lati del fosso olmi, pioppi, salici ed altri alberi con radici profonde al fine di trattenere il terreno argilloso e frenare il fenomeno dei calanchi.[2]

È invece un omonimo, discendente da un ramo familiare di quei Maggi di Bruzella e di Cabbio presenti nell'Urbe come operatori edili già dal secondo Cinquecento,[3] quel "Pietro Maggi romano" che partecipò con ottimi risultati a diverse edizioni del Concorso Balestra dell'Accademia di San Luca, a Roma: nel 1786 vinse il secondo premio con il progetto di Una fabbrica per uso dell´Accademia del disegno e nel 1792 vinse il primo premio, a pari merito con Paolo Anzani, con il disegno di Un palazzo sulla riva del mare per delizia di un personaggio.[4]

Fu tuttavia nella Bassa Marca, in particolare nella provincia di Ascoli Piceno ma un po' in tutta la zona meridionale della regione marchigiana e nel confinante Abruzzo, che svolse essenzialmente il proprio lavoro ottenendo fama e considerazione per la sua abilità e competenza e distinguendosi per una prolifica produzione architettonica che lo vide progettare e realizzare innumerevoli edifici in uno stile sempre più decisamente neoclassico. Fra questi, si possono ricordare:

Oltre a queste opere interamente sue, fu l'iniziatore dei lavori per la costruzione della chiesa collegiata di Amandola e quella di San Francesco a Castignano, nonché del Teatro Luigi Mercantini di Ripatransone.

Lasciò inoltre disegni relativi a vari progetti, fra cui la collegiata di Sant'Elpidio, il duomo di Ascoli, due chiese a Montegiorgio e alcune strutture di contorno al duomo di Montalto.

Morì di tifo petecchiale a Colonnella il 30 giugno 1817[13], dove stava edificando la chiesa di San Cipriano e Giustina.[14]

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Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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