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Pietro Padovani
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Pietro Padovani (Crespellano, 26 giugno 1906 – Mediterraneo, 12 febbraio 1943) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
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Biografia
Riepilogo
Prospettiva

Nacque a Crespellano, provincia di Bologna, il 26 giugno 1906.[1] Si arruolò volontario nella Regia Aeronautica nel 1926 come allievo sergente pilota, venendo promosso sergente due anni dopo conseguendo anche il brevetto di pilota militare.[2] Nel 1931 conseguì il diploma di ragioniere e poi iniziò a frequentare la Regia Accademia Aeronautica di Caserta, da cui uscì nel 1933 con il grado di sottotenente pilota in servizio permanente effettivo, destinato al 15º Stormo Bombardamento Terrestre.[2] Divenuto tenente nel marzo 1935, l'ano successivo a causa delle esigenze legate alla guerra d'Etiopia partì per la Libia, dove fu promosso capitano nel 1938. Ritornato in Italia verso la fine dello stesso anno chiese, ed ottenne, di partire per combattere nella guerra di Spagna, arrivando in terra iberica nel febbraio 1939.[2] Il conflitto terminò poco tempo dopo, ed egli rientrò in Italia, decorato con una Croce di guerra al valor militare, nel luglio successivo, assegnato al 41º Stormo Bombardamento Terrestre.[2] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta poi il 10 giugno 1940, si distinse in combattimento sul fronte occidentale e poi sul Mediterraneo Centrale.[2] Dal dicembre dello stesso anno operò in Africa Settentrionale Italiana e poi, dopo un periodo di riposo trascorso sull'aeroporto di Reggio Emilia, entrò in servizio presso il gruppo C del 7º Stormo Bombardamento Terrestre.[2] Nell'aprile 1942 ritornò in Africa settentrionale, già decorato con due Medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare, venendo promosso maggiore nel mese di settembre assumendo nel contempo il comando del 107º Gruppo del 47º Stormo Bombardamento Terrestre,[2] equipaggiato con i bombardieri CANT Z.1007 Alcione. Cadde in combattimento sul Mediterraneo Centrale il 12 febbraio 1943, e per onorarne il coraggio dimostrato in questo frangente venne decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, massima onorificenza italiana.[1]
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Onorificenze
«Comandante di gruppo da bombardamento, prendeva parte volontariamente, sebbene menomato nel fisico, a nuovo intenso ciclo operativo, dopo essersi distinto valorosamente in altri fronti. Cadeva da prode nel corso di una missione di guerra, reiteratamente compiuta su una munitissima base nemica, alla testa dei suoi equipaggi quale ambito e geloso privilegio della sua carica di comandante e di combattente di eccezione. Nella piena coscienza del proprio olocausto e nell’intento nobilissimo di mantenere viva ed ardente nel cuore dei dipendenti aviatori la inestinguibile fiamma dell’amor di Patria, commetteva alle generazioni d’Italia un retaggio di gloria e di onore che giammai potrà essere offuscato. Cielo del Mediterraneo Centrale, gennaio-febbraio 1943 .[3].»
— Decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 1948.[4]
— Decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 1948.[4]
«Comandante di squadriglia da bombardamento terrestre, compiva, alla testa del suo reparto numerose azioni su basi e unità navali nemiche, raggiungendo ottimi risultati e confermando in vari combattimenti e sotto il fuoco della reazione avversaria doti di coraggio e valore professionale. Cielo del Mediterraneo. 11 giugno-2 settembre 1940.»
«Comandante di squadriglia B.T. già precedentemente distintosi, alla testa del proprio reparto, incurante della reazione contraerea, compiva efficaci bombardamenti sul nemico. Cielo della Cirenaica, ottobre 1940-gennaio 1941.»
«Ufficiale pilota, volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, partecipava ad alcune azioni di bombardamento, rivelandosi combattente coraggioso. Cielo di Spagna, febbraio-marzo 1939.»
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Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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