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Postal 3

videogioco del 2011 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Postal III è un videogioco sparatutto in terza persona sviluppato e pubblicato dalla software house russa Akella sotto licenza di Running with Scissors - proprietaria del franchise - nel 2011.[2] Si tratta del terzo capitolo della serie Postal, nota per il suo umorismo offensivo, contenuti grotteschi e provocatori, e per le controversie che accompagnano ogni sua uscita. Il gioco continua le avventure del protagonista, il Postal Dude, inserendolo in situazioni estreme e spesso assurde, seguendo una linea narrativa più lineare rispetto al suo predecessore open world, Postal 2.[3][4][5][6]

Dati rapidi Postal III videogioco, Piattaforma ...
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Trama

Il gioco inizia esattamente sul ponte dove gli Zombie e i Militari hanno cercato di fermarci in "A Week in Paradise" (meglio conosciuto come Apocalypse Weekend). Invece di affrontare l'enorme Demone Mucca appena oltre il ponte ci troveremo subito in viaggio verso Catharsis, abbandonando Paradise al proprio destino.[7] Tra le missioni principali, il giocatore deve raccogliere tessuti sporchi in un negozio a luci rosse invaso da hockey mom ispirate a Sarah Palin, affrontare gatti infetti da AIDS, e confrontarsi con gruppi stereotipati di personaggi come cowboy gay, chef messicano-giapponesi armati e terroristi. Il gioco consente inoltre di seguire percorsi alternativi "buoni" o "cattivi", che influenzano le missioni disponibili e alcuni finali.[5][6] La narrativa è caratterizzata da scenari estremamente esagerati e offensivi, con un umorismo diretto a provocare shock e controversie, ma che spesso risulta privo di sottigliezza o satira.[3][4][5]

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Modalità di gioco

Il gameplay di Postal III si discosta dal precedente titolo open world, sostituendo la libertà esplorativa con una struttura più lineare e missioni prevalentemente ripetitive. I giocatori si trovano ad affrontare compiti di combattimento, escort e raccolta, con una progressione molto guidata e limitata nella possibilità di interazione con l’ambiente. Il titolo offre una vasta gamma di armi e strumenti bizzarri, come badger da combattimento, laser per cani e lanciafiamme, ma la loro efficacia è spesso limitata dai problemi tecnici e dalla difficoltà incoerente delle missioni.[3][5][6] Le recensioni evidenziano come il gioco imponga frequenti checkpoint artificiali e missioni frustranti, con la necessità di ripetere sezioni a causa di crash, IA debole e controlli goffi, rendendo l’esperienza complessiva poco gratificante.[3][4][5][6] Alcuni momenti di azione grottesca, come l’utilizzo di armi insolite o la violenza sui passanti, possono offrire brevi momenti di "catarsi", ma sono spesso oscurati dalla confusione e dalla ripetitività del gioco.[5][6]

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Aspetti tecnici

Dal punto di vista tecnico, Postal III rappresenta un miglioramento grafico rispetto ai capitoli precedenti, con personaggi più realistici e ambienti dettagliati che conferiscono un certo livello di personalità visiva. Tuttavia, il gioco soffre di numerosi problemi tecnici, tra cui tempi di caricamento molto lunghi, animazioni goffe, frame rate instabile e crash frequenti, che compromettono significativamente l’esperienza di gioco.[3][6] Nonostante la presenza di ambientazioni ben definite e oggetti interattivi, il titolo non riesce a mantenere una stabilità sufficiente, costringendo il giocatore a frequenti interruzioni e ripetizioni di livelli.[4][5][6] Questi difetti tecnici sono spesso considerati la componente più frustrante e offensiva del gioco, persino più dell’umorismo volgare e delle missioni grottesche.[3][6]

Accoglienza

Postal III è stato ampiamente criticato dalla stampa specializzata, con valutazioni che ne hanno evidenziato le numerose lacune sia dal punto di vista ludico sia narrativo. Le recensioni concordano nel giudicare il titolo come caratterizzato da un umorismo offensivo e grottesco, privo di arguzia, satira o capacità narrativa efficace.[3][4][5][6] Il gameplay è stato definito frustrante e lineare, con IA debole, controlli rigidi e livelli ripetitivi. Nonostante la varietà di armi e gadget bizzarri e il miglioramento grafico rispetto ai predecessori, questi aspetti positivi non compensano le gravi carenze tecniche e la scarsa qualità complessiva del gioco.[3][5][6] In sintesi, Postal III è considerato un fallimento rispetto ai capitoli precedenti della serie, incapace di riprodurre la libertà e il fascino grottesco del suo predecessore open world.[4][5][6]

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Note

Collegamenti esterni

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