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PowerBook 100

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PowerBook 100
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Il PowerBook 100 è un computer mini-portatile presentato da Apple Computer il 21 ottobre 1991 alla COMDEX computer expo a Las Vegas, Nevada.[1] A un costo di US$2 300, il PowerBook 100 era il modello di fascia inferiore dei primi tre PowerBook, simultaneamente immessi sul mercato. La sua CPU e la sua velocità complessiva somigliano molto a quelle del suo predecessore, il Macintosh Portable. Ha un processore Motorola 68000 da 16-megahertz (MHz), 2-8 megabyte (MB) di memoria, un display LCD monocromatico retroilluminato da 23 cm con una risoluzione di 640 × 400 pixel, e sistema operativo System 7.0.1. Non ha un floppy disk integrato ed era rinomato per il suo particolare design compatto, con una trackball davanti alla tastiera per facilitarne l'uso.

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L'allora amministratore delegato (CEO) di Apple John Sculley ha avviato il progetto PowerBook nel 1990, stanziando 1 milione di dollari per il marketing.

Ma nonostante il piccolo budget di marketing, la nuova linea PowerBook è stata un successo, generando oltre 1 miliardo di dollari di entrate per Apple nel suo primo anno. Sony ha progettato e prodotto il PowerBook 100 in collaborazione con l'Apple Industrial Design Group, il team di progettazione interno di Apple.

È stato interrotto il 3 settembre 1992 e sostituito dalle serie PowerBook 145 e PowerBook Duo.

Da allora, il suo design è stato elogiato più volte e PC World ha nominato il PowerBook 100 il decimo migliore PC di tutti i tempi nel 2006, e la rivista statunitense Mobile PC ha scelto il PowerBook 100 come il più grande gadget di tutti i tempi nel 2005.

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Mentre John Sculley (l'allora CEO di Apple) supervisionava la creazione di nuovi prodotti (iniziò nel 1990) e si assicurava che Apple mettesse più velocemente sul mercato i suoi computer. La sua nuova strategia consisteva nell'incrementare la fetta di mercato abbassando i prezzi ma rilasciando più prodotti "vincenti". fu questa la strategia dietro a prodotti dal grande successo commerciale come il Macintosh Classic e il Macintosh LC (entrambi di fascia bassa), computer fissi rilasciati appunto nel 1990. E qui arriviamo alla serie PowerBook di Apple: per Sculley, dovevano raggiungere un successo pari a quello dei due prodotti menzionati prima.[2]

Sculley avviò il progetto nel 1990, con l'obiettivo di rilasciare il PowerBook entro un anno; i manager erano John Medica (progettazione del nuovo portatile), Randy Battat (vicepresidente del product marketing) e Neil Selvin (supervisionò la campagna di marketing). Nel 1991 le maggiori aziende produttrici di computer portatili erano Toshiba e Compaq, che avevano già messo sul mercato dei prodotti leggeri (di circa 3,63 kg).[2] L'obiettivo di Medica, Battat e Selving fu quindi proprio quello di rendere il PowerBook più leggero dei prodotti concorrenti.

Sulley così fissò un tetto massimo di 1 milione di dollari americani per la campagna di promozione della serie PowerBook, contro i 25 milioni che erano stati usati per promuovere il Macintosh Classic. Medica, Battat e Selvin usarono la maggior parte dei fondi in uno spot pubblicitario, per la radio e la televisione, che potesse rimanere impresso nel pubblico. Il risultato fu uno spot, girato dall'agenzia pubblicitaria Chiat/Day, dove si vede il famoso ex giocatore di pallacanestro dei Los Angeles Lakers Kareem Abdul-Jabbar seduto scomodamente sullo stretto sedile di un aereo, mentre invece scrive comodamente sul suo PowerBook, e la didascalia dice "Sedile scomodo, portatile comodo" (originale, "At least his hands are comfortable.").[2]

Apple svelò il PowerBook 100 il 21 ottobre del 1991 al Comdex, una fiera sui computer a Las Vegas, insieme ai modelli n. 140 e il più potente 170, [3][4]con la capagna promozionale e i prodotti che incontrarono entrambi un grande successo. Apple si mise quindi come obiettivo di vendere più di 200 000 PowerBook entro il primo anno dal lancio, con la previsione di un picco massimo delle vendite nei tre mesi dopo il lancio,[5] e già al gennaio del 1992 era riuscita a vendere più di 100 000 PowerBook (nonostante la produzione non fosse riuscita più volte a soddisfare la domanda[6]). La Apple poi risolse dei problemi nei tempi di produzione e riuscì così anche a raggiungere il milione di dollari nelle vendite del PowerBook già dopo il primo anno di lancio. Il risultato fu che Apple superò Toshiba e Compaq come produttore e fornitore mondiale di computer portatili,[7] il che dipese in gran parte dal successo commerciale del PowerBook 100, 140 e 170 del 1992.[8] Alla fine dell'anno finanziario Apple annunciò un record: 1,7 milioni di $ in guadagni e un incremento dall'8% all'8,5% nella fetta di mercato dei portatili, il massimo guadagno rispetto ai precedenti quttro anni.[8]

La popolarità del PowerBook 100, comunque, non durò a lungo. Mentre le vendite di questo modello diminuivano, quelle dei modelli 140 e 170 avevano sorpassato, al dicembre del 1991, gli altri. Il motivo era che i clienti preferivano pagare di più per il lettore di floppy-disk e una seconda porta seriale, che il PowerBook 100 non aveva.[9] Nel primo 1992, il prezzo del PowerBook 100 scese a $2 300 senza il lettore di floppy disk esterno, e al 10 agosto del 1992, Apple rimosse il modello dal listino prezzi ufficiale mentre continuò invece a vendere i pezzi rimasti tramite rivenditori ufficiali e negozi più piccoli (tra cui Price Club). In questi posti si potevano trovare PowerBook 100 con 4 MB di RAM, un disco rigido da 40 MB e un lettore di floppy disk a meno di $1 000, che allo stesso tanto nel listino ufficiale corrispondeva alla configurazione 2MB RAM / 20 MB disco rigido.

A partire dal 17 settembre 1992, Apple richiamò 60 000 PowerBook 100 a causa di un probabile problema di sicurezza: era stato scoperto che un corto circuito poteva, in certi casi, creare un buco nella scocca. Il problema fu riscontrato in tre modelli tra i 60 000 richiamati, con le azioni di Apple che quel giorno si conclusero a $47, una perdita di $1,25 (anche se alcuni analisti non contano gli effetti del richiamo). Furono riscontrati inoltre dei problemi all'isolamento elettrico della scheda madre, oltre che una tendenza della porta di alimentazione (sulla scheda madre) a creparsi, con quest'ultimo difetto che richiedeva la sostituzione della scheda madre per $400 se la garanzia era scaduta. [10]

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Note

Bibliografia

Altri progetti

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