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Precetti coniugali
opera di Plutarco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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I Precetti coniugali (o Coniugalia praecepta) sono un'opera di Plutarco, nella quale egli indica quali azioni si devono compiere per mantenere un perfetto matrimonio.
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Struttura
Rivolgendosi agli amici Polliano ed Euridice, Plutarco inizia dando alcuni veloci riferimenti eruditi sui costumi nuziali in Grecia e afferma, poi, che il matrimonio migliore si fonda sulla comunanza di intenti e sull'emulazione, sicché uno sposo di condizione inferiore alla moglie dovrà sentirsi spinto a migliorare se stesso, non a umiliare la sposa[1], mentre la donna saprà discretamente prendere esempio dal marito, senza esagerare[2].
Plutarco non era solo teorico in queste materie, in quanto egli stesso era felicemente sposato, come si nota dalla sua lettera alla moglie[3].
Il breve saggio[4], ricco di aneddoti e citazioni per i due giovani sposo, è incluso nel Catalogo di Lampria ed è citato frequentemente da scrittori successivi, come Stobeo, ad esempio, nel suo Florilegio[5] e San Girolamo[6].
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Note
Bibliografia
Voci correlate
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