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Professore a contratto
tipologia di insegnante Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il professore a contratto è un docente che collabora all'interno di una istituzione universitaria non facendo parte del personale interno strutturato, ma svolgendo comunque attività di insegnamento continuativa all'interno di un corso di laurea. È generalmente una personalità esperta nella materia di insegnamento, reclutata per esigenze didattiche specifiche e circoscritte nel tempo.[1] In Italia nel 2021 ci sono 39 000 professori di ruolo con stipendio (ovvero associati e ordinari) e 31 000 professori a contratto senza stipendio. Pertanto quasi la metà dei professori universitari italiani è non strutturato e insegna a titolo quasi gratuito.[2]
La rappresentanza dei professori a contratto ha, negli anni, assunto carattere via via sempre più urgente. A tal proposito, dopo la costituzione di diversi gruppi informali nel corso dell'ultimo ventennio, è nata nel 2022 l'Associazione Nazionale Professori Universitari a Contratto (ANPUC) [3] la cui funzione primaria è, appunto, quella di fornire rappresentanza e dare visibilità ai/alle professori/professoresse a contratto.
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Nel mondo
Riepilogo
Prospettiva
Gli ordinamenti universitari nazionali prevedono una differente normativa a regolamentazione della figura.
Italia
La figura venne introdotta nel 1980 e la disciplina generale venne risistemata col decreto del MURST 21 maggio 1998, n. 242 e poi riordinata con la legge 4 novembre 2005, n. 230. È necessario essere in possesso di una elevata qualificazione scientifica valutabile dalle università in Italia. In genere il titolo di Dottore di Ricerca è considerato titolo preferenziale. Il rapporto di lavoro è regolato da contratti di diritto privato con rapporto di lavoro a tempo determinato della durata massima di tre anni, con un ente formativo universitario. Viene generalmente reclutato per esigenze didattiche specifiche e circoscritte nel tempo (in genere un anno accademico),[4][5] con collaborazione coordinata e continuativa a tempo determinato, rinnovabile e attivato in ragione di specifiche esigenze didattiche,[1] la cui remunerazione è rimessa alla valutazione del dipartimento universitario.
La retribuzione del professore a contratto è stabilita dai singoli atenei tra i 25 e i 50 euro lordi per le sole ore di didattica frontale ma lavora a titolo gratuito per tutte le ore relative alle altre mansioni[6]. In alcuni casi, la docenza può venire svolta anche a titolo gratuito.[7][8][9][10][11][12][13] Il professore a contratto è tenuto a svolgere le lezioni del corso affidatogli e gli esami di profitto per la durata dell'anno accademico, nonché a essere eventualmente relatore di tesi di laurea attribuite durante l'anno accademico in cui è titolare del contratto. Negli organi universitari gode di elettorato attivo, ma non di quello passivo; l'aver espletato uno o più incarichi di insegnamento costituisce titolo di preferenza valutabile dalle università nei concorsi per professore universitario, inoltre alcune università prevedono da statuto che il compenso massimo del professore a contratto, non mensile ma in unica soluzione, non possa superare la metà di quella di un professore associato.[14] Il professore a contratto svolge in sostanza le stesse mansioni accademiche del professore associato consistenti in erogazione della didattica ad una o più classi nel corso dell’intero anno accademico, svolgimento degli esami di profitto scritti ed orali e verbalizzazione, partecipazione ai Consigli di Facoltà, ricevimento studenti, partecipazione a commissioni di laurea, relatore di tesi di laurea. La remunerazione media del professore a contratto in Italia è di 4000 euro lordi all’anno per tali mansioni. La remunerazione ufficialmente è erogata per le sole ore di didattica frontale, pertanto in media 4000 euro lordi l’anno (circa 3000 euro netti l’anno)[15][16][17] per 150 ore di didattica frontale, il resto delle mansioni menzionate è svolto a titolo gratuito. Nella maggior parte dei casi l’incarico è svolto in una città diversa da quella di residenza, come lavoratori pendolari non sono tuttavia previsti rimborsi per spostamenti e soggiorno. La remunerazione spesso non è mensile ma erogata in un’unica soluzione a fine anno accademico. Nel 2020 circa il 50% dei professori universitari è costituito da professori a contratto, percentuale che sale presso gli atenei non statali e in base alla materia (SSD Settore Scientifico Disciplinare) fino a l'80%.[18]
Casi studio:
- Nel 2021 l'Università di Bologna conta 4 167 docenti di cui 1.313 docenti a contratto ovvero il 33% sono docenti a contratto quindi 1/3 del personale docente.[25] Nel 2023 il personale docente incardinato presso l’Ateneo di Bologna conta 3.382 unità (941 ordinari, 1.436 associati, 178 Ricercatori a tempo indeterminato ad esaurimento, 449 rtdA, 365 rtdB, 13 rTT), mentre i decenti a contratto sono 1.378 unità.[26] Le ore di didattica frontale per anno accademico sono: ordinari e associati 120 ore, rtdA 60 ore, rtdB 60 ore, rTT 60 ore.[27]
- L'Università degli Studi e-Campus nel 2023 annovera nel personale docente: 8 Professori Ordinari, 80 Professori Associati, 1 Ricercatori, 26 Ricercatori a tempo determinato, 366 Professori a contratto. Pertanto 89 posizioni con stipendio indeterminato, 26 posizioni con stipendio a tempo determinato con contratto di 3 anni e 366 posizioni senza stipendio con contratto di 1 anno.[28]
Francia
Nelle università statali francesi ci sono varie posizioni accademiche a contratto:
- PRAG, professore di scuola secondaria che insegna anche a livello universitario (per esempio, di lingua straniera).
- Professeur invité, simile al professor of practice degli Stati Uniti.
- Attaché temporaire d'enseignement et de recherche (ATER): generalmente uno studente o PhD con un contratto e con mansioni sia di ricerca che di assistenza didattica.
- Allocataire de recherche-moniteur, simile alla posizione ATER.
Stati Uniti d'America
Il sistema statunitense prevede per i docenti forme di collaborazione generalmente stabili. Di conseguenza, le posizioni che da un punto di vista contrattuale sono più prossime al professore a contratto sono il Fellow (borsista) e il Research Associate, gestiti per lo più per mezzo di contratti a termine per ricercatori già in possesso di dottorato. La figura, però, non è considerata di norma un incarico di docenza, nonostante possa prevedere doveri di insegnamento. È in alcuni casi sovrapponibile alla posizione di adjunct professor, visiting professor, visiting researcher o research fellow. In genere in Italia il termine Professore a contratto è tradotto con Adjunct Professor in quanto è la figura più simile, tuttavia, a parità di mansioni, negli USA la figura ha uno stipendio ed in Italia ne è privo.
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Note
Voci correlate
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Collegamenti esterni
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