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Progetto Aphrodite

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Progetto Aphrodite
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Il progetto Aphrodite e Anvil (Incudine) erano i nomi in codice che, durante la seconda guerra mondiale, l'USAAF (Aviazione statunitense) e l'USN (marina statunitense) utilizzavano per le operazioni di bombardamento mediante B-17 e PB4Y-2 trasformati in bombe intelligenti su bunker o comunque strutture nemiche rinforzate come quelle prese di mira durante l'operazione Crossbow.[1]

Fatti in breve Data, Schieramenti ...
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Il progetto

Riepilogo
Prospettiva

Il piano prevedeva l'uso dei B-17, che erano stati ritirati dal servizio operativo, soprannominati come "robot", "baby", "drone" o "weary Willy",[2] armati di esplosivo ad alta capacità, e pilotati tramite radiocomando per poter colpire le fortificazioni tedesche come anche i bunker degli U-Boot e i siti delle Vergeltungswaffen (armi di rappresaglia).

Si sperava che questo progetto avrebbe potuto eguagliare il successo britannico con le bombe a caduta libera Tallboy e Grand Slam, ma si dimostrò pericoloso, costoso ed infruttuoso. Di 14 missioni pilotate, nessuna portò alla distruzione di un obiettivo. Molti velivoli persero il controllo e si schiantarono oppure furono abbattuti dalla contraerea, e molti piloti rimasero uccisi. Tuttavia, un piccolo numero di aerei arrivò vicino all'obiettivo prefissato. Una morte da ricordare fu quella del pilota Joseph Patrick Kennedy Jr., il fratello maggiore del futuro presidente americano John F. Kennedy.

Il programma cessò ufficialmente il 27 gennaio del 1945 quando il generale Carl Andrew Spaatz inviò un messaggio urgente a Jimmy Doolittle:[3]

(inglese)
«Aphrodite babies must not be launched against the enemy until further orders»
(italiano)
«Aphrodite non deve essere lanciato contro il nemico fino a nuovo ordine»
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Progettazione

Verso la fine del 1943, il generale Henry H. Arnold aveva diretto alcuni ingegneri elettronici del generale di brigata Grandison Gardner a Eglin Field, in Florida, per equipaggiare alcuni bombardieri, già ritirati dalla guerra, con piloti automatici in modo tale che potessero essere controllati a distanza.[4] Il piano fu proposto per la prima volta al maggiore generale James H. Doolittle all'inizio del 1944. Doolittle approvò il piano il 26 giugno per l'operazione Aphrodite, e assegnò alla 3ª divisione aerea la preparazione del drone, che doveva essere designato BQ-7.[5] Nel progetto simile della US Navy, operazione Incudine, il drone è stato designato BQ-8.[6]

L'assegnazione finale di responsabilità fu data al 562º Squadrone presso la RAF di Honington nel Suffolk. Allo stesso modo, il 6 luglio 1944 la Special Attack Unit (SAU-1) della US Navy fu costituita sotto il ComAirLant, con il comandante James A. Smith, ufficiale responsabile, per il trasferimento senza ritardi a comandare la flotta Air Wing 7 in Europa per poter attaccare i siti dei V1 e V2 con i PB4Y-1 convertiti in droni d'assalto.[7]

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Teoria della missione

Riepilogo
Prospettiva
Thumb
Un B-17F utilizzato durante il progetto Aphrodite utilizzato contro la fortezza di Mimoyecques, ma si schiantò poco prima dell'obiettivo per un errore di controllo

I vecchi bombardieri Boeing B-17 Flying Fortress furono spogliati di tutto il loro armamento standard da combattimento e di tutte le altre apparecchiature non essenziali (armature, armi da fuoco, rack bombe, ricetrasmettitore, sedili, ecc), alleggerendolo di circa 5400 kg. Il cupolino dell'aereo fu rimosso per facilitare l'espulsione del pilota e del co-pilota mediante un paracadute. Furono aggiunte le apparecchiature radio per il controllo a distanza AZON,[8] assieme a due telecamere montate nell'abitacolo per consentire una vista sia della terra che del pannello principale della strumentazione, da trasmettere ad un CQ-17 "madre" d'accompagnamento. Il drone era carico di esplosivo per un peso due volte superiore a quello del normale carico di bombe di un B-17. L'esplosivo britannico torpex utilizzato per lo scopo era di per sé il 50% più potente del comune TNT.

Una posizione relativamente remota nel Norfolk, la base della RAF Fersfield, fu designata come base operativa. Inizialmente era stato ipotizzato il sito della RAF Woodbridge per la sua pista più lunga, ma la possibilità che un velivolo danneggiato deviato a Woodbridge potesse collidere con un drone carico causò preoccupazioni.

Il sistema di controllo a distanza era insufficiente per il decollo in sicurezza; ogni drone doveva quindi essere portato in quota da un pilota e da un ingegnere di volo, entrambi volontari, a un'altitudine di 600 m per poi trasferire il controllo agli operatori dei CQ-17 "madri". Dopo un aver verificato il controllo remoto del drone, l'equipaggio di due uomini avrebbe dovuto armare il carico esplosivo e quindi eiettarsi fuori dall'abitacolo. Il CQ-17 "madre" avrebbe poi diretto l'aereo trasformato in drone sul bersaglio.

Quando il programma di formazione fu completo, la 562ª Squadriglia aveva dieci droni e quattro "madri".

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Missioni

Ulteriori informazioni Obiettivo, Data ...
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Note

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