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Prospettiva
Prospettive
rivista mensile italiana di letteratura e arte Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Prospettive è stata una rivista mensile italiana di letteratura e arte.
Storia
Riepilogo
Prospettiva
Fu fondata nel 1937 a Firenze da Curzio Malaparte, che ne fu anche il direttore[1].
La prima serie, composta di sette numeri monografici, stampati nella tipografia fiorentina Giannini e Giovannelli[1], ricchi di illustrazioni e con testi ridotti, si concluse con il fascicolo di settembre 1939[2].
La seconda serie, considerata la più significativa, iniziò il mese successivo, ottobre 1939, diretta sempre da Malaparte ma con sede in via Gregoriana a Roma, e terminò nel marzo 1943[3].
La personalità eclettica di Malaparte, che aveva precedentemente collaborato con Il Selvaggio, rivista diretta da Mino Maccari, conferì al nuovo periodico un indirizzo ambivalente: da un lato l'apertura alle nuove esperienze letterarie europee, dall'altro il richiamo ai valori strapaesani[1]. Più volte in polemica con l'ermetismo, Prospettive si dimostrò invece aperta nei confronti del surrealismo, al quale dedicò un numero monografico[1].
Nella numerosa schiera dei collaboratori di Prospettive si possono ricordare i poeti Alfonso Gatto, Eugenio Montale, Umberto Saba, Leonardo Sinisgalli; gli scrittori Corrado Alvaro, Riccardo Bacchelli, Massimo Bontempelli, Alberto Moravia, ; il critico letterario Carlo Bo; Alberto Savinio e il fratello, il pittore Giorgio De Chirico[1][2].
Nel dopoguerra le pubblicazioni ripresero solamente nel 1951. Prospettive cessò definitivamente con il fascicolo doppio numero 40-41, datato dicembre 1951–gennaio 1952[2].
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Note
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
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