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Puccio Pucci
mezzofondista e dirigente sportivo italiano (1904-1985) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Puccio Pucci (Firenze, 12 aprile 1904 – Pomezia, 15 gennaio 1985) è stato un mezzofondista e dirigente sportivo italiano.
Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Avvocato, era figlio del notaio Piero Pucci - dirigente della Federazione Italiana di Atletica Leggera Regionale. Già nel 1921 si iscrisse al PNF. Nel 1924 partecipò ai Giochi olimpici di Parigi negli 800 metri.[1] Dal 1930 al 1932 fu segretario della FIDAL.
Nel 1939, il maggiore Pucci[2] è nominato segretario generale del CONI, incarico che mantiene fino al 1943.
Capo del Servizio Informativo Fascista Repubblicano o Ufficio PdM, dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana e fu nominato Capo di gabinetto dal primo segretario del Partito Fascista Repubblicano Alessandro Pavolini, col quale collabora a strettissimo contatto[2] per la costituzione delle Brigate Nere, i cui primi Capi di Stato maggiore saranno Giovan Battista Riggio e in seguito Edoardo Facdouelle.[3]
Il 14 marzo 1944 fu nominato Presidente del CONI dai vertici della RSI, scelto per la sua passata ed ottima esperienza dirigenziale nella FIDAL, rimanendo in carica per pochi mesi.[4] Il periodo di Pucci alla guida del Comitato nel Nord Italia non è riconosciuto dallo Stato italiano in quanto avvenuto sotto un governo illegittimo.[5]
Dopo la guerra si è ritirato a Firenze. Fino al 31 dicembre 1947.
Pur essendo omonimo non ha nulla a che fare con la storica famiglia Pucci marchesi di Barsento.
Muore a Pomezia (Roma) nel 1985, dove dirigeva uno stabilimento grafico.
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Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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