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Retrogaming
attività culturale per i videogiochi del passato Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il termine retrogaming è un neologismo inglese che indica la passione per i videogiochi del passato[1].


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Descrizione
Non esiste una definizione tecnica globalmente accettata per indicare quanto tempo deve passare per poter definire un videogioco o una console "retrogame", ma generalmente tutto quello che appartiene a due o più generazioni tecnologiche passate rispetto a quella attuale può essere considerato retrogaming.
I retrogamer (in italiano: "retrogiocatori")[2] più puristi utilizzano videogiochi di una precedente generazione grazie all'utilizzo delle console originali ed eventualmente anche dei televisori CRT[3], che sono anche gli unici compatibili con le pistole ottiche classiche, ma spesso si ricorre agli emulatori per riprodurre i giochi d'epoca sui sistemi moderni.
Durante gli anni 2010 è nato un mercato parallelo di console per il retrogaming, che ha visto anche l'entrata di produttori ufficiali e non.
Non manca però chi vuole sfruttare questo settore per mettere su delle vere e proprie truffe, com'è accaduto con il caso di Enrico Ricciardi, che nel 2015 ha iniziato a mettere in vendita pezzi rarissimi che sono però risultati falsi: prima però, ha raggiunto l'ingente cifra di 107.300 dollari con i suoi traffici.[4]
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I giochi
Nella maggior parte dei casi i titoli storici in copia fisica non sono più rintracciabili sul mercato, se non in quello dell'usato e dei collezionisti, mentre le copie su file per gli emulatori sono reperibili su Internet come abandonware. Molti giochi storici vengono anche ricommercializzati ufficialmente, sempre tramite emulazione, come avveniva ad esempio su Virtual Console, oppure tramite adattamenti del software per poterli eseguire su sistemi moderni, come avviene ad esempio per molti titoli storici riproposti su GOG.com o Steam.
Esistono anche siti web che raccolgono veri e propri remake dei titoli del passato, permettendo agli utenti di riportare in vita vecchie glorie del passato tramite il proprio browser.[5]
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Chiptune
Nel corso degli anni, si è andata a creare anche una sottocultura del retrogaming dedicata alla musica dei videogiochi del passato,[6] tra i pionieri si può annoverare Pablito el drito.
Cloni hardware
Molte console del passato vennero clonate sia durante il loro periodo di commercializzazione che successivamente, in particolar modo il NES, per il quale esistono svariati cloni, molti di questi cloni, qualora usciti durante il periodo della console di riferimento hanno un hardware del tutto paragonabile all'originale, se uscivano successivamente in molti casi hanno un sistema on a chip ASIC.
Utilizzo di emulatori
Gli emulatori permettono di utilizzare i vecchi giochi anche su piattaforme diverse da quelle su cui erano stati inizialmente sviluppati a patto di possedere una ROM leggibile del gioco originale e spesso una copia del BIOS originale della console. Uno degli emulatori più celebri in ambito retrogaming è MAME, nato per riprodurre fedelmente i videogiochi arcade.[7]
Gli emulatori vennero utilizzati anche dalle case ufficiali per ripresentare le vecchie console in formato mini e con un hardware moderno non specifico, come Nintendo con Nintendo Classic Mini: Nintendo Entertainment System e Nintendo Classic Mini: Super Nintendo Entertainment System. Questo mercato vede la coesistenza di retroconsole ufficiali, generalmente riproduzioni in miniatura di vecchi sistemi (ad esempio Sony PlayStation Classic e Sega con Mega Driver Mini), e di console provenienti dalla Cina, di forme anche molto diverse tra loro ma basate su processori ARM o MIPS e sistema OpenDingux, su cui generalmente girano emulatori fino alla generazione a 32 bit o in alcuni casi anche successiva.
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Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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