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Salvatore Mugno

saggista e romanziere italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Salvatore Mugno (Trapani, 9 luglio 1962) è un saggista, romanziere e traduttore italiano.

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Già giornalista pubblicista, ha fondato, insieme a Luciano Mirone, Giacomo Pilati e Vito Orlando, il periodico giovanile «Lo Scarabeo» (Trapani, 1983-1987), e ha collaborato negli anni '90 con il «Giornale di Sicilia», «La Sicilia» e altre testate.

Come critico, si è interessato di alcune importanti figure della letteratura tunisina. In particolare, ha tradotto dal francese e curato la prima edizione italiana di Les poèmes d'un Maudit del poeta siculo-tunisino Mario Scalesi (1997; 2006; 2020)[1], precursore della letteratura magrebina di espressione francese[2]. Ha, inoltre, curato e introdotto (insieme allo scrittore tunisino Imed Mehadheb e al poeta albanese Gëzim Hajdari) la prima edizione italiana de I canti della vita (2008), il capolavoro del maggiore poeta tunisino del Novecento, Abu l-Qasim al-Shabbi[3] (1909-1934), col testo originale arabo a fronte.

È anche autore di romanzi, tra i quali Il biografo di Nick La Rocca[4], realizzato anche con documenti di prima mano provenienti da una corrispondenza con lo scrittore statunitense Harry H. Brunn[5], autore di un controverso libro sul jazzista di New Orleans di origini italiane.

Tra il 1992 e il 1998 ha dedicato alcuni volumi al sociologo torinese Mauro Rostagno, assassinato a Trapani dalla mafia il 26 settembre del 1988: questi suoi libri sono stati acquisiti e utilizzati dalla Corte d'Assise di Trapani, davanti alla quale si è svolto il processo per l'omicidio Rostagno.[6]

Tra i suoi lavori più recenti vi sono alcuni saggi riguardanti il capomafia Matteo Messina Denaro (Lettere a Svetonio e Un padrino del nostro tempo)[7] e magistrati vittime della mafia: Giangiacomo Ciaccio Montalto (Una toga amara)[8] e Giovanni Falcone (Quando Falcone incontrò la mafia)[9][10].

Nel 2013 ha pubblicato una plaquette su Pier Paolo Pasolini[11].

Ha curato l'edizione di due romanzi dello scrittore ed ex terrorista Giuseppe Lo Presti[12].

Ha vinto il concorso “Un nome per il Teatro-Auditorium Provinciale di Trapani” con cui la struttura è stata intitolata al poeta e commediografo crepuscolare Tito Marrone[13].

È stato insignito del premio "Mazara alla Carriera" (2017)[14] e del "Premio Gaia" (2021)[15].

Gestisce un blog su internet.

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Pubblicazioni

Saggi

Romanzi e racconti

Curatele

Traduzioni

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Filmografia

  • Una voce nel vento, documentario, regia di Alberto Castiglione (2005)(consulenza e partecipazione)[66]
  • Sicily Jass, documentario, regia di Michele Cinque (2015) (partecipazione)[67]
  • La Rivoluzione in Onda, documentario, regia di Alberto Castiglione (2015) (partecipazione)[68]
  • Osservatorio delle arti in Sicilia. Salvatore Mugno, regia di Salvo Cuccia (2016) (partecipazione)[69]
  • Chiedi chi era Giovanni Falcone, regia di Gino Clemente (2022) (partecipazione)[70][71]
  • Mafia Connection. Caccia all'ultimo padrino, regia di Ram Pace, (2022) (partecipazione)[72]
  • Iddu - L'ultimo padrino, regia di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (2024) – (ispirato a Lettere a Svetonio, a cura di S. Mugno, 2008) [73]

Note

Collegamenti esterni

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