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Samatya
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Samatya (in greco Ψαμάθεια?, Psamatheia) è un quartiere del distretto di Fatih a Istanbul. si trova sul mar di Marmara, e confina ad ovest con Yedikule ("Castello delle sette torri").
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Origine del nome
Il nome ha avuto origine dal greco Ψαμάθιον (pr. Psamathion), che significa "sabbioso", a causa della grande quantità di sabbia presente sulle sue coste che danno sul mare.[1]
Storia
Intorno al 383 venne stabilita a Costantinopoli, a Psamatheia, la prima comunità monastica fuori dalle mura della città.[2]

Fino a tempi recenti, Samatya era per lo più abitata da armeni, che si erano stabiliti qui nel 1458 per concessione del sultano Mehmet II,[3] e che posseggono la chiesa di San Giorgio di Samatya, chiamata anche Sulu Manastiri (monastero dell'acqua) – anticamente una chiesa ortodossa esistente da prima della caduta di Costantinopoli,[3] ed appartenente ad una comunità greca, che possiede ancor oggi anche le chiese dell'Ascensione di Cristo (Hristos Analipsis) e di San Mena (Haghios Menas).[4]
La zona venne distrutta nel 1782 da uno dei peggiori incendi che abbiano mai colpito Istanbul.[3]
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Etnie e minoranze straniere
Oggi gli armeni hanno lasciato Samatya per trasferirsi in altre zone di Istanbul. Il loro posto è stato preso da gente proveniente dalle regioni di sud-est della Turchia.
Infrastrutture e trasporti
A Samatya si trova un grande ospedale pubblico, l'İstanbul Eğitim ve Araştırma Hastanesi.
Mobilità urbana
Samatya ha una stazione ("Kocamustafapaşa") sulla linea T6 Sirkeci-Kazlıçeşme.
Economia
Nel quartiere è presente uno dei più caratteristici mercati ittici di Istanbul, sito proprio di fronte alla stazione.
Note
Bibliografia
Altri progetti
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