La Sava (in serbo Сава?) è un fiume dell'Europa orientale, tra i maggiori affluenti di destra del Danubio. Un tempo interamente compreso nel territorio dell'ex Jugoslavia, nasce nell'odierna Slovenia, presso Bled; nel suo corso lungo 945 km bagna Zagabria, capitale della Croazia e, pochi chilometri dopo, Sisak, località a partire dalla quale diventa navigabile e riceve le acque del Kupa; attraversa la Bosnia ed Erzegovina ed entra in Serbia terminando nel Danubio a Belgrado con un delta nel quale sorge un isolotto.
Sava | |
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Vista aerea della confluenza di Sava (a sx) e Danubio a Belgrado | |
Stati | Slovenia Croazia Bosnia ed Erzegovina Serbia |
Lunghezza | 945 km |
Portata media | 1 722 m³/s |
Bacino idrografico | 95 719 km² |
Nasce | presso Bled |
Affluenti | Kupa |
Sfocia | Danubio 44°49′27″N 20°26′38″E |
Tributario del bacino idrografico del Mar Nero, drena un'area di 95719 km².
Il corso
Il fiume nasce dalla confluenza di due rami sorgentiferi: Sava Dolinka e Sava Bohinjka che si uniscono presso le città slovene di Lesce e Radovljica. Da qui fino alla confluenza con il Danubio a Belgrado è lunga 945 chilometri, ma considerando la misurazione dall'inizio del ramo sorgentifero più lungo (la Sava Dolinka), la lunghezza sale a 990 chilometri.
Attraverso il Danubio, appartiene al bacino idrografico del Mar Nero ed è il più lungo affluente di destra del Danubio, secondo in assoluto dietro al Tibisco. Un tempo interamente ricompreso nel territorio della Jugoslavia, era il fiume più lungo del Paese. Attraversa i sobborghi di Lubiana e la città di Zagabria e riceve le acque di vari affluenti tra cui, in ordine: Krka (di destra), Lonja (di sinistra), Kupa, Una, Vrbas, Bosna (tutti di destra), Bosut (di sinistra), Drina e Kolubara (di destra).
Il fiume è navigabile per circa 600 km. Caratteristiche sono le sue inondazioni, a volte devastanti. Lungo il fiume è stata installata negli anni sessanta una grossa centrale a carbone, la centrale termoelettrica di Trbovlje.
Portate medie mensili
Storia
Il fiume Sava fu teatro di un importante avvenimento storico ai tempi di Teodosio I nel 379, a quanto riferisce Sozomeno. Teodosio I, che era riuscito a cacciare gli Unni, tradizionali nemici, dai Balcani settentrionali, si ritrovò ad avere alleati dei forti cavalieri unni e insieme a loro, rapidamente, sconfisse l'esercito dell'usurpatore Magno Massimo.[1]
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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