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Semiti

popoli che parlano, o hanno parlato, lingue collegate al ceppo linguistico semitico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Semiti
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Semiti o popoli semitici è una definizione che identifica un gruppo etnico, culturale o razziale del quale fanno parte popolazioni del Medio Oriente e del Corno d'Africa, antiche e moderne, tra cui gli Accadi (Assiri e Babilonesi), gli Arabi, gli Aramei, i Cananei (Ammoniti, Edomiti, Israeliti, Moabiti, Fenici e Filistei), e gli Abissini (semitici solo di lingua, ma camitici di razza). Il termine si riferisce anche a tutti quei popoli che parlano, o hanno parlato, lingue del ceppo semitico, e il suo impiego è oggi in gran parte limitato al contesto della linguistica.[1]

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Da sinistra a destra: Sem, Cam, e Iafet, in un'illustrazione di James Tissot (1904).
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La prima descrizione della razziologia storica dell'umanità caucasoide è presente nella Bibbia, che la suddivide nelle tre stirpi discendenti dai tre figli di Noè: Semiti, Camiti, e Iafetiti.
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Storia

Il primo a utilizzare l'aggettivo "semitico" per riferirsi alla famiglia linguistica delle così denominate "lingue semitiche" fu August Ludwig von Schlözer nell'opera Von den Chäldaem nel 1781[2]. La definizione venne poi approfondita nel 1787 da Johann Gottfried Eichhorn[3], che fece riferimento alla ripartizione razziale post-diluviana presentata nella Bibbia, in Genesi X-XI, che indica le nazioni discese da Sem, Iafet, e Cam, i tre figli del patriarca Noè.

Nel 1879, un giornalista tedesco, Wilhelm Marr, coniò il termine "antisemitismo" nell'opuscolo La vittoria del germanesimo sul giudaismo, fondando nello stesso anno la Lega degli Antisemiti. Il termine "antisemita" è oggi spesso usato nell'accezione impropria, sineddochica, di "anti-ebraico".

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Origini

Riepilogo
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Il nome "semita" deriva da quanto si trova scritto nella Bibbia in merito alle popolazioni discese dai tre figli di NoèSem, Iafet, e Cam — dopo la distruzione dell'umanità precedente con il Diluvio Universale. I popoli discendenti di Sem sono i "Semiti", i discendenti di Cam sono i "Camiti", mentre i discendenti di Iafet (o Giapeto) sono gli "Iafetiti" (o "Giapetiti"); tre stirpi di popolazioni discendenti da Noè. La Bibbia riporta sommariamente la distribuzione geografica dei tre popoli: i Camiti si diffusero nell'Africa settentrionale e nord-orientale, gli Iafetiti in Europa, e i Semiti nell'area che va dalla Mesopotamia (Iraq) al mar Nero.

L'idea di una stirpe di popolazioni semitiche è poi strettamente legata al popolo e alla cultura ebraica, nella quale si è originata in ultima analisi. Gli Ebrei affermarono la propria identità di puri discendenti di Sem, spesso identificando i popoli loro nemici tra le sette nazioni della Cananea come discendenti del fratello Cam non migrati in Africa.

Secondo il libro della Genesi, Sem fu il progenitore degli Assiri, dei Caldei, degli Aramei, dei Sabei, e appunto degli Ebrei, dei Moabiti, degli Ammoniti, degli Idumei occidentali, discendenti di Esaù, anche detti Edomiti, degli Ismaeliti, dei Madianiti, dei discendenti di Labano e di tutti gli altri discendenti da cui sorsero alcune delle settanta nazioni descritte nel Tanakh. Storicamente sappiamo come le lingue di questi popoli siano strettamente correlate tra loro, a formare appunto il gruppo linguistico semitico. Anche i Cananei — termine che nella tradizione biblica non è usato in generale ma indica specificamente i Fenici —, i Filistei, e gli Amorrei parlavano lingue appartenente a questo gruppo, benché nella Genesi vengano descritti come discendenti di Cam.

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Linguistica

In linguistica, il significato del termine "semitico", benché derivato dall'uso che ne fa la Bibbia, non è identico a quest'ultimo. Le lingue semitiche comprendono, tra le altre: arabo, ebraico e altre lingue cananaiche, accadico, aramaico, ed amarico. Alcuni dei popoli che parlarono queste lingue erano discendenti dei Fenici, nome con cui i Greci identificavano i Cananei. Al culmine della potenza cartaginese, i linguaggi semitici erano largamente parlati in tutta l'area del Mediterraneo meridionale fino all'Oceano Atlantico, dato che Cartagine era originariamente una colonia fenicia.

Lingue semitiche sono parlate anche a Malta (il maltese) e a Socotra, nell'Oceano Indiano. Inoltre milioni di arabi, che siano musulmani o cristiani, scrivono e, in parte, sanno anche parlare, la lingua araba classica (fuṣḥah) come seconda lingua e molti ebrei sparsi per il mondo conoscono l'ebraico.

Religione

«Noi siamo spiritualmente semiti»

Nel contesto religioso, l'aggettivo "semitico" è riferibile alle religioni nate tra i popoli semitici, così l'ebraismo (religione etnica degli Ebrei), il cristianesimo che nacque come setta ebraica, e l'islam, sono definite "religioni semitiche". Tale definizione può anche essere usata ad indicare le religioni politeistiche che fiorirono nel Vicino Oriente antico, quali le religioni della Mesopotamia e della Cananea (da cui deriva l'ebraismo).

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Genetica

Al di fuori della linguistica, il termine è usato per identificare i gruppi etnici che parlano, o storicamente hanno parlato, lingue del gruppo semitico. Dalla scoperta del DNA sono stati effettuati studi di analisi per identificare strutture genetiche e progenitori comuni ai popoli semitici. L'analisi degli aplogruppi del cromosoma Y ha dimostrato che l'aplogruppo più frequente, e caratteristico, tra le popolazioni semitiche è l'aplogruppo J, diviso in J1 e J2.

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Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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