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Sheets of Sound

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Sheets of sound è un'espressione coniata nel 1958 da Down Beat, rivista jazz, in particolare dal critico Ira Gitler[1][2], per descrivere il nuovo e unico stile di improvvisazione di John Coltrane. Gitler usò per la prima volta la definizione nel commento al disco Soultrane (1958).

Caratteristiche

Coltrane sviluppò uno stile d'improvvisazione molto particolare, costituito da un fraseggio denso di scale in rapidissima successione: centinaia di note, dai registri più bassi a quelli più alti, dal valore di sedicesimi o di trentaduesimi, ordinate prevalentemente in strutture irregolari come quintine e settimine. Il tutto suonava come una sorta di glissato. Il sassofonista diede le basi a questo stile suonando con Thelonious Monk e lo approfondì quando tornò a suonare con Miles Davis.

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