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Skender Pascià
statista ottomano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Mihaloğlu Iskender Pasha (in serbo-croato Skender-Paša Mihajlović; meglio noto come Skender Pasha; ... – novembre 1504) è stato un politico e militare ottomano, tre volte sanjak-bey di Bosnia sotto due sultani.
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Biografia
Skender Pasha, insieme al fratello Ali, era figlio di Hizir Bey e un membro della famiglia Mihaloğlu, che dichiarava di discendere da Köse Mihal, uno dei luogotenenti del primo sultano ottomano, Osman I[1].
Nel 1476 Skender fu uno dei luogotenenti di suoi fratello, sanjak-bey di Smederevo, nella sua campagna contro gli ungheresi di Temesvár, al di là del Danubio. Malgrado l'esercito di 5 000 spahi, gli ottomani furono massacrati e gli ufficiali riuscirono a salvarsi solo guadando il fiume su una zattera, perdendo nel mentre anche i prigionieri ungheresi tenuti a Nadela[2].
Ciononostante, Skender fu nominato sanjak-bey di Bosnia per tre volte, la prima da Mehmed II (1478-1480), e le altre due da Bayezid II (1485–1491 e 1499–1504)[3]. Nel 1499 conquistò la Dalmazia Veneta[4], ma nel 1501 fallì l'assedio di Jajce, difesa da Giovanni Corvino[4]. Nel 1500 fondò una tekke Naqshbandi a Sarajevo[4].
Morì nel novembre 1504[5].
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Famiglia
Skender Pasha aveva almeno due figli e una figlia:[6]
- Hürrem Pasha, beylerbey di Damasco e Karaman;
- Mustafa Pasha;
- Muhsine Hatun, che sposò Pargali Ibrahim Pasha, ex schiavo della famiglia Skender e divenuto poi Gran Visir del sultano Solimano I. Ebbero un figlio, Mehmed Şah Bey.
Note
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