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Spolvero

tecnica artistica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Spolvero
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Lo spolvero è una tecnica pittorica che permette di riportare un disegno su varie superfici.

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Foglio usato per lo spolvero per la decorazione architettonica di una cappella nella collegiata di Castiglion Fiorentino (XVIII secolo)
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Segni dello spolvero (puntini) in un affresco di Piero della Francesca, Storie della Vera Croce, 1452-1466, basilica di San Francesco, Arezzo

Nello “spolvero” si disegna dapprima a grandezza naturale la rappresentazione su un cartone preparatorio e con un ago o un'altra punta si perforano fittamente i contorni del disegno. Successivamente si appoggia il cartone forato alla superficie da disegnare e si tamponano le parti perforate con un sacchetto di tela riempito con carboncino, grafite o sanguigna.[1]

Tolto il cartone, si riporta quindi una traccia a puntini che, se insufficientemente dettagliata, si provvede a ricalcare congiungendo i vari punti e completando il disegno o tramite un carboncino o tramite un pennellino bagnato per stemperare i puntini. Se per il ricalco si utilizza un foglio trasparente o un lucido la riproduzione di un'immagine risulta abbastanza precisa.

Tecnica antica, usata nella decorazione muraria e dai grandi artisti rinascimentali per evitare dei ripensamenti sull'affresco. Era applicata in molti campi, anche per la decorazione della ceramica e della porcellana per la produzione in serie o per facilitare chi non sa disegnare.

I disegni dei cartoni d'arazzo, debitamente ricalcati, venivano riportati sui fili d'ordito di un telaio ad alto liccio in questo modo.

Oggi con l'introduzione delle carte da ricalco e le novità tecnologiche come diapositive, riproduzioni fotografiche o fotostatiche, l'uso di questa tecnica è meno praticato.

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