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Spurio Carvilio Massimo
console romano nel 293 e nel 272 a.C. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Spurio Carvilio Massimo[1] (in latino Spurius Carvilius Maximus; fl. III secolo a.C.) è stato un politico e generale romano.
Biografia
Riepilogo
Prospettiva
Fu eletto console nel 293 a.C. con Lucio Papirio Cursore[2]. Entrambi i consoli entrarono nel Sannio, dove Carvilio espugnò Amiternum[2]. Mentre Papirio guidava l'esercito romano alla vittoria nella Aquilonia, considerata fondamentale per la definitiva vittoria contro i Sanniti[3], Spurio Carvilio sconfiggeva i Sanniti nella vicina Cominio[4].
«La gioia di ciascuno dei due eserciti romani aumentò per il successo ottenuto dall'altro. Dopo essersi consultati tra loro, i consoli permisero che le due città fossero saccheggiate dai soldati, facendovi appiccare il fuoco una volta svuotate da cima a fondo. Aquilonia e Cominio vennero distrutte dalle fiamme lo stesso giorno, e i consoli unirono i due accampamenti, tra l'entusiasmo e le reciproche felicitazioni delle legioni e dei comandanti stessi.»
In seguito alla battaglia Carvilio conquistò le città sannite di Velia, Palombino ed Ercolano[5]. A Carvilio poi toccò in sorte la campagna contro le città etrusche e falische che si erano ribellate, con l'esercito romano lontano nel Sannio. Tornato in Etruria espugnò Troilo, costringendo i ribelli alla resa. Tornato a Roma, celebrò il trionfo, per le vittorie sui Sanniti e sugli Etruschi.[6].
Fu eletto console nuovamente nel 272 a.C. sempre con Lucio Papirio Cursore.
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