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Stella (famiglia)

famiglia nobiliare modugnese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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La famiglia Stella è una famiglia nobiliare modugnese del XVII secolo. Originaria della Catalogna, arrivò a Modugno col dottore fisico di Valenzano Francesco Stella nel 1600.

Storia

Riepilogo
Prospettiva

Capostipite del ramo modugnese della famiglia Stella, fu Francesco Stella che si trasferì a Modugno da Valenzano nel 1600. Grazie alla sua professione di medico e alle sue conoscenze in ambito scientifico, acquisì notevole fama[1] e nel 1704 venne aggregato alla Piazza dei Nobili di Bari[2].

Francesco divenne benestante, tanto che costituì il fedecommesso di Torre Ruggero (in seguito trasformato in feudo) in favore del primogenito[1]. Questo fedecommesso era costituito da masseria e da coltivazioni di ulivi, mandorli e altri frutti[3].

Francesco Stella si sposò con Ortensia De Laurentis, nativa di Modugno, ed ebbe cinque figli (Rev.Vito[4], Domenico Antonio I, Rocco, Giovanbattista e Giuseppe)[5]. Si occupò personalmente dell'istruzione dei propri figli[1].

Domenico Antonio Stella I, sposò una nobildonna di Bari, Alessandra Effrem, dalla quale ebbe un solo figlio: Pietro Luca[1].

Lo stesso argomento in dettaglio: Rocco Stella e Giovanni Battista Stella.

Altro personaggio illustre della famiglia Stella fu Giovanni Battista Stella, terzo figlio di Francesco, nato a Modugno nel 1660, si laurea in legge a Napoli e segue la vocazione sacerdotale. Nel 1697 diventò arciprete di Modugno. Donò alla chiesa dei Cappuccini dell'Immacolata due statue raffiguranti San Pasquale e la Madonna Immacolata, ricevute dal fratello Rocco a Vienna. Fu vescovo di Potenza e nel 1713 fu nominato arcivescovo di Taranto. Morì nel 1725 considerato come un santo.

Pietro Luca Stella, figlio di Domenico Antonio, divenne Marchese e grazie all'impegno del potente zio Rocco Stella, ottenne il prestigioso incarico di Capitano delle guardie Svizzere dei Viceré di Napoli[6]. Si sposò con Isabella Venturi di Bari ed ebbe due figli maschi: Domenico Antonio II e Nicola[1].

Domenico Antonio Stella II visse nel XVIII secolo ereditò dallo zio Rocco il palazzo di famiglia, il titolo di marchese e il feudo di Torre Ruggero, costituito da Francesco Stella. Morì a Modugno nel 1769, scapolo e senza figli[7]. Secondo alcune fonti, lasciò i propri averi alla famiglia De Rossi[8].

Nicola Stella studiò giurisprudenza; si trasferì dal prozio Rocco a Vienna all'età di 12 anni[7]. Divenne Presidente del Consiglio Aulico[7] e, nel 1718, Cavaliere di Giustizia dell'Ordine di Gerusalemme. Morì per idropisia a Vienna nel 1759, scapolo e senza figli, lasciando i suoi beni al fratello Domenico Antonio Stella[8].

La discendenza diretta si interruppe alla terza generazione negli anni '70 del XVIII secolo, con la morte di Domenico Antonio Stella[9]. La stirpe degli Stella a Modugno continuò grazie al maggiorascato esercitato dal Conte Rocco sui secondogeniti della famiglia Caracciolo di Santeramo in Colle[10]. Il penultimo erede del casato è stato il Conte Antonio Rocco Stella, nato Caracciolo, vissuto nel Castello di Palagianello fino al 1950, anno della sua morte[4]; ultimo erede è stato Francesco (Franz) Caracciolo Rocco Stella di Santeramo, nato a Bari il 20 marzo 1928.

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Membri illustri

Luoghi e architetture

  • Palazzo in Franz Joseph Platz numero 8, a Vienna, costruito da Rocco Stella[11].
  • Palazzo Stella a Modugno.
  • La famiglia Stella aveva il patronato di una cappella gentilizia nella chiesa di Sant'Agostino di Modugno[12]. L'altare di questa cappella è in stile barocco leccese è stato fatto realizzare nel 1716 da Giuseppe Stella. Esso è riccamente decorato con colonne tortili e putti[13].
  • Feudo di Torre Ruggero. Si trattò di un possedimento terriero costituito da una masseria e da coltivazioni di ulivi, mandorli e altri frutti[14]. Questo possedimento venne costituito da Francesco Stella che volendo assicurare un'eredità per il primogenito, costituì un fedecommesso[1]. Questo fedecommesso si trasformò in feudo quando Domenico Antonio II acquisì il titolo di Marchese[14]. Alla morte di questi nel 1769, per mancanza di eredi, il feudo diventò di proprietà demaniale; nel 1780, il feudo venne rivenduto a Don Nicola de Angelis di Bari per 5500 ducati[15].

Simboli araldici

Lo stemma della famiglia è una stella a otto punte di oro su campo argento[16] e il motto della famiglia è: “Haec undique magis” (tradotto in italiano: Questa maggiore dovunque). un'altra traduzione potrebbe essere: Questa (Stella) nella costellazione del Cane (Maggiore) dovunque (per sempre). Chiaro riferimento alla Stella Sirio.[17]

Note

Bibliografia

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