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Victrix causa diis placuit sed victa Catoni

locuzione latina Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Victrix causa diis placuit sed victa Catoni
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La locuzione latina «Victrix causa diis placuit sed victa Catoni», tradotta letteralmente, significa: «la causa vincitrice piacque agli dèi, ma quella sconfitta a Catone».

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Guercino, Suicidio di Catone (1641; Genova, Palazzo Rosso).

La frase intende esaltare la nobiltà della scelta di chi insegue i propri ideali e rimane coerente ai propri valori, anche quando il corso della Storia pare darli per sconfitti.

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Contesto storico

È il verso 128 del primo libro del Bellum Civile del poeta epico latino Lucano, e rievoca la conclusione dello scontro nella guerra civile tra Giulio Cesare e Pompeo.

La causa vincitrice, quella di Cesare, piacque agli dei poiché il corso della Storia è frutto della scelta o del capriccio divino.

La causa perdente, quella di Pompeo, viceversa, era piaciuta a Catone Uticense, che continuava a battersi in difesa del Senato e della Repubblica, contro il progetto dispotico di Cesare.[1] La causa propugnata da Catone era destinata parimenti alla sconfitta e questi, dopo la vittoria di Cesare nella battaglia di Tapso, si tolse la vita.

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