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Villa Serego

villa palladiana nel comune italiano di San Pietro in Cariano (VR) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Villa Serego (o Sarego), sita in località Santa Sofia di Pedemonte in San Pietro in Cariano (provincia di Verona) e per questo detta anche villa Santa Sofia, è una villa veneta progettata dall'architetto Andrea Palladio nel 1565.[1] È dal 1996 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, assieme alle altre ville palladiane del Veneto.[2]

Disambiguazione – Se stai cercando la villa a Sant'Ambrogio di Valpolicella, vedi Villa Serego Alighieri.
Fatti in breve Localizzazione, Stato ...
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Fatti in breve Bene protetto dall'UNESCO, Tipo ...

È l'unica villa palladiana ancora presente in Provincia di Verona.

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Storia

Riepilogo
Prospettiva

Il committente è il veronese Marcantonio Serego, che entra in possesso della proprietà di Santa Sofia nel 1552 ma che solamente dal 1565 decide di rinnovare radicalmente il complesso edilizio ereditato dal padre. Poche e frammentarie sono le notizie che riguardano le vicende costruttive del complesso, che venne realizzato solo in piccola parte rispetto alla grande estensione disegnata da Palladio nei Quattro libri dell'architettura (1570): meno della metà del cortile rettangolare e in particolare la sezione settentrionale.[1]

Nel 1740 Francesco Muttoni poté vedere il tracciato dell'intero cortile scandito dalle basi già poste in opera delle colonne che avrebbero dovuto completarlo. È dunque ipotizzabile che con la morte di Marcantonio negli anni ottanta del Cinquecento i lavori siano stati definitivamente interrotti, anche se pare dimostrata la volontà di concludere almeno la parte del complesso riservata agli appartamenti signorili.[1]

Con rogito del 30 marzo 1811 il conte Marcantonio Serego Alighieri cedette la proprietà all'avvocato Giovanni Battista Cressotti. Entro la metà dell'Ottocento la villa subì notevoli mutamenti a opera dell'architetto Luigi Trezza: nuovi ambienti abitabili vennero ad aggiungersi lungo il lato occidentale dell'edificio, innestandosi al tratto originale cinquecentesco e in parte manomettendolo, mentre alle testate del cortile lasciate incompiute veniva data un'immagine definitiva facendo girare trabeazione e balaustra.[1]

Nel 1996 è stata inserita nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO "Vicenza e le ville palladiane del Veneto".[2] La villa è sede di una azienda vinicola.

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Descrizione

Isolata all'estremo occidente della “geografia palladiana” del Veneto e una delle ultime fabbriche di villa progettate da Palladio, villa Serego a Santa Sofia rappresenta per molti versi un episodio eccezionale.[1] A differenza della villa-tipo palladiana, generalmente un organismo fortemente gerarchizzato e dominato dal “pieno” della casa dominicale, Palladio preferisce qui articolare lo spazio attorno al grande “vuoto” del cortile centrale, prendendo probabilmente a modello le proprie ricostruzioni della villa romana antica.[1]

Anziché di mattoni e intonaco, le grandi colonne ioniche sono realizzate con blocchi di pietra calcarea appena sbozzati e sovrapposti a creare pile irregolari: il tipo di materiale utilizzato (proveniente dalle cave che i Serego possedevano poco lontano) e la dimensione gigantesca delle colonne contribuiscono a generare una sensazione di potenza mai raggiunta da nessun'altra villa realizzata.[1]

La villa possiede un grande giardino, posto di fronte.

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Note

Bibliografia

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