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Virtù teologali
insieme di tre virtù nella dottrina cristiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Le virtù teologali (dal greco θεός, «Dio» e λόγος, «parola») nella dottrina cristiana sono: la fede, la speranza e la carità (quest'ultima anche detta amore).

« Queste dunque le tre cose che rimangono:
la fede, la speranza e la carità;
ma di tutte più grande è la carità! » ( 1Corinzi 13,13, su laparola.net.)
la fede, la speranza e la carità;
ma di tutte più grande è la carità! » ( 1Corinzi 13,13, su laparola.net.)
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Nella Bibbia
Fede operosa, carità impegnata e speranza costante sono menzionate in 1 Ts 1,2-3[1] (uno dei primi testi del Nuovo Testamento).
Significato teologico
Per la teologia cristiana le virtù teologali sono quelle virtù che riguardano Dio, rendono l'uomo capace di vivere in relazione con la Trinità e fondano ed animano l'agire morale cristiano, vivificando le virtù cardinali.
Nella dottrina della Chiesa cattolica queste virtù, a differenza delle virtù cardinali, non possono essere ottenute con il solo sforzo umano, ma sono infuse nell'uomo dalla grazia divina.
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Le tre virtù teologali
Riepilogo
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Fede
La fede è la virtù per la quale l'uomo crede in Dio e a tutto ciò che egli gli ha rivelato e che la Chiesa gli propone a credere, perché secondo la dottrina cristiana cattolica Dio è la stessa Verità. Secondo la religione cristiana, con la fede l'uomo si abbandona liberamente e completamente a Dio per fare in pieno la sua volontà. La fede è associata nell'arte al colore bianco.[2]
Speranza
La speranza, per la dottrina cristiana, è la virtù per la quale l'uomo desidera e aspetta da Dio la vita eterna come sua felicità, riponendo la sua fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandosi "all'aiuto dello Spirito Santo" per meritarla e preservarla sino alla fine della vita terrena. La speranza è associata nell'arte al colore verde.[2]
Carità
La carità è la virtù per la quale l'uomo ama Dio al di sopra di tutto e il suo prossimo come se stesso per amore di Dio. Secondo i cristiani, Gesù fa di essa il comandamento nuovo, ovvero la pienezza della Legge di Dio. La carità è il vincolo di tutte le altre virtù, che anima, ispira e ordina, poiché la vera gratuità e lo spessore del vero amore è realizzato solo in nome di Cristo. Tutto è amato e accolto in nome Suo. Ciò che è amato al di fuori di lui è ugualmente un amore ma un amore imperfetto. La carità rimane l'unica opportunità per l'uomo d'oggi ovvero la sua trasformazione in homo novus, e nel contempo un monito, colmare il vuoto di carità per quel tanto di dolcezza che cade dal cielo con la luce del sole. La carità è associata nell'arte al colore rosso.[2]
Nella mistica
San Giovanni della Croce
Secondo san Giovanni della Croce, Dottore mistico, il Padre Dio si dona all'uomo nel Figlio mediante lo Spirito Santo Dio in tre modi: parola, promessa e amore. Le tre virtù teologali sono la risposta umana a queste tre modalità che Dio ha di comunicarsi. Esse sono "il mezzo e la disposizione adeguata perché l'anima possa unirsi a Dio".
Dopo la rinuncia dell'anima agli appetiti sensibili e alla concupiscenza che induce al peccato, mediante ciascuna di queste virtù lo Spirito Santo purifica una facoltà dell'anima: con la fede purifica l'intelletto, con la speranza purifica la memoria e con la carità purifica la volontà. La speranza, in particolare, risana e svuota dai ricordi positivi o negativi che impediscono di vedere la felicità eterna cui l' anima è stata chiamata da Dio.[3]
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Peccati contro le virtù teologali
- Peccati contro la fede:
- infedeltà;
- dubbio;
- incredulità (eresia, apostasia, scisma);
- indifferentismo.
- Peccati contro la speranza:
- disperare della salvezza;
- presunzione di salvarsi da sé;
- superstizione.
- Peccati contro la carità:
- indifferenza;
- ingratitudine;
- tiepidezza;
- accidia o pigrizia spirituale;
- odio verso Dio.
Opposti
Più di un vizio può essere considerato l'opposto di ciascuna virtù teologale:
- La mancanza di fede può dare adito all'incredulità (come nella bestemmia e nell'apostasia).
- La mancanza di speranza può dar adito alla disperazione o all'indifferenza.
- La mancanza d'amore può dar adito all'odio o all'ira.
Note
Voci correlate
Altri progetti
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