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Visperad

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Visperad (chiamata anche Visprad o Vispered) è una particolare cerimonia religiosa zoroastriana o il nome dato a una raccolta di brani all'interno del più ampio compendio di testi dell'Avestā.

Panoramica

Riepilogo
Prospettiva

La cerimonia di Visperad "consiste nei rituali dello Yasna, praticamente invariati, ma con una liturgia estesa di ventitré[1] sezioni supplementari."[2] Queste sezioni supplementari (kardag) sono quindi – da una prospettiva filologica – i passaggi che compongono la raccolta Visperad. L'abbreviazione standard per i puntatori capitolo-versetto di Visperad è Vr., sebbene Vsp. possa apparire anche in fonti più antiche.

Il nome Visperad è una contrazione dell'avestico vispe ratavo, con un significato ambiguo. A seconda di come ratu viene tradotto, vispe ratavo[3] può essere tradotto come "(preghiera a) tutti i patroni"[4] o "tutti i padroni"[2] o il più antico e oggi meno comune "tutti i capi".[5] o "tutti i signori".

La cerimonia Visperad – nei testi zoroastriani medievali chiamata Jesht-i Visperad,[6] cioè "Adorazione attraverso la lode (Yasht) di tutti i patroni," – si sviluppò come "servizio esteso" per celebrare i gahambar,[6] le grandi feste zoroastriane che celebrano sei eventi stagionali. Come feste stagionali ("ciclo annuale"), i gahambar sono dedicati agli Ameša Spenta, le divinità che nella tradizione sono identificate con aspetti specifici della creazione, e attraverso le quali Ahura Mazda realizzò ("con il suo pensiero") la creazione. Questi "immortali generosi" (Ameša Spenta) sono i "patroni di tutti" – i vispe ratavo – che distribuiscono la generosità della creazione. Tuttavia, la cerimonia Visperad stessa è dedicata ad Ahura Mazda, il ratūm berezem, ossia l'alto Maestro.[6]

La raccolta Visperad non ha una sua unità e non viene mai recitata separatamente dallo Yasna. Durante una recita della cerimonia Visperad, le sezioni non vengono recitate in blocco, ma sono invece intervallate nella recitazione dello Yasna.[7] La Visperad stessa esalta diversi testi della raccolta Yasna, tra cui l'Ahuna Vairya e l'Airyaman ishya, i Gatha e lo Yasna Haptanghaiti (Visperad 13–16, 18–21, 23-24[8]). A differenza di una recitazione Yasna regolare, lo Yasna Haptanghaiti viene recitato una seconda volta tra il 4º e il 5º Gatha (la prima volta tra il 1º e il 2º come in uno Yasna standard). Questa seconda recitazione è eseguita dal sacerdote assistente (il raspi) ed è spesso più lenta e melodiosa.[7] A differenza del fascio di barre di un normale Yasna, che ha 21 verghe (tae), quello utilizzato in un servizio Visperad ha 35 verghe.

Il Visperad viene eseguito solo nell'Havan Gah – tra l'alba e mezzogiorno – nei sei giorni gahambar.[6]

Tra gli zoroastriani iraniani, la cerimonia del Visperad ha subito modifiche significative nel XX secolo.[9] Il rituale – che tradizionalmente è un rituale "interiore" che richiede la purezza rituale – è invece celebrato come un rituale "esteriore" in cui la purezza rituale non è un requisito. Spesso c'è un solo sacerdote invece dei due tradizionalmente richiesti, e questi siedono a un tavolo con solo una lampada o una candela che rappresenta il fuoco, evitando così le accuse di "culto del fuoco".[10]

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Note

Bibliografia

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