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Visual Vernacular

forma poetica della cultura sorda Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Il Visual Vernacular[1] (in acronimo VV) è una forma d'arte derivante dalla lingua dei segni che fa parte della cultura sorda[2][3].

Etimologia

Il termine in lingua italiana ancora oggi non esiste, per cui ha solo un aspetto di forme visive. In lingua francese è vision virtuelle. In lingua inglese è Visual Vernacular.

Storia

Nel 1960 l'attore statunitense sordo Bernard Bragg[4] inventò il Visual Vernacular[5][6], per poi proseguire tra gli artisti sordi: i francesi Guy Bouchauveau e Simon Attia. In Italia l'artista più rinominato per l'arte VV è Giuseppe Giuranna e Nicola Della Maggiora[7][8][9].

Regole

Sono nove le regole non fisse:

  1. Espressioni facciali
  2. Tecnica dello zoom
  3. 3D
  4. Capacità dello spazio
  5. Segnare in parallelo
  6. Metafore visive
  7. Ritmo
  8. Pantomima
  9. Immedesimazione nell'oggetto

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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