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Voto di castità (film)

film del 1976 diretto da Joe D'Amato Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Voto di castità è un film del 1976 diretto da Joe D'Amato.

Fatti in breve Lingua originale, Paese di produzione ...
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Trama

Un anziano libertino, ex proprietario di una casa di tolleranza, piuttosto che lasciare la sua eredità al nipote che vuole farsi prete, destina i suoi averi ad un ospizio per vecchie prostitute.

Distribuzione

Inizialmente il film doveva intitolarsi Il seminarista e vennero prodotte alcune locandine con questo titolo.[1][2] Fu presentato al Ministero dello spettacolo il 23 aprile 1976, ma venne bocciato per la presenza di scene erotiche, di rapporti eterosessuali od omosessuali e perché incentrato sul desiderio sessuale di un figlio verso la madre. La pellicola venne rimontata in modo da eliminare i riferimenti all'omosessualità del protagonista, venne aggiunto un prologo e il personaggio della madre venne trasformato in una semplice affidataria grazie ad un lavoro di ridoppiaggio.[1] Il film così modificato venne presentato al Ministero il 13 agosto con il nuovo titolo Voto di castità ed ottenne il nulla osta il 17 settembre.[1][3] Ciononostante le pellicole vennero sequestrate quasi subito per ordine del questore di Milano. Il 28 febbraio 1977 il tribunale di Milano ne ordinò il dissequestro.[1]

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Note

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