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WebP

formato immagine di tipo raster Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

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Il WebP è un formato aperto di compressione per le immagini specifico per l'utilizzo web sviluppato da Google a partire dal codec video VP8, per questo è strettamente collegato al formato di compressione audio/video WebM. È un formato appositamente creato per ottimizzare il caricamento delle immagini sulle pagine web a discapito della qualità, creando immagini più piccole per rendere il web più veloce.

Fatti in breve Estensione, Magic number ...
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Un esempio di immagine WebP

Attualmente i browser che supportano questo formato sono Google Chrome, Opera, Mozilla Firefox e Microsoft Edge[2][3]. Safari supporta WebP da iOS 14 e macOS Big Sur. Tecnicamente tutti i browser che già supportano WebM possono anche visualizzare WebP tramite JavaScript (il supporto per IE6 e superiori è ottenuto utilizzando Flash).

Tra i software di grafica, Picasa (a partire dalla versione 3.9)[4], ImageMagick[5], XnView[6], IrfanView[7], GIMP (dalla versione 2.10)[8] e Paint.NET[9] supportano nativamente WebP. Telegraphics ha distribuito un plug-in gratuito che consente il supporto di WebP in Adobe Photoshop CS5 e versioni precedenti. Google ha anche distribuito un plug-in per Microsoft Windows che consente di supportare WebP nel visualizzatore foto di Windows, Microsoft Office 2010, e qualsiasi altra applicazione che utilizza Windows Imaging Component.

Gmail e Picasa Web Album (entrambe applicazioni web di Google) supportano WebP. Il supporto per WebP è previsto anche per Google App Engine. La funzionalità Instant Previews di Google attualmente utilizza WebP internamente per ridurre lo spazio su disco utilizzato dalle anteprime. Android 4.0 supporta la codifica e decodifica delle immagini WebP (via bitmap e Skia).

L'applicazione di messaggistica istantanea Telegram supporta il formato, viene infatti utilizzato per gli stickers.[10]

Il sito di rete sociale Facebook nel 2013 ha iniziato ad adottare questo formato per le immagini salvate nei suoi server e anche come scambio delle stesse.

Nel 2018, con l'introduzione degli stickers su WhatsApp, anche quest'ultima ha adottato questo formato per salvarli in locale.

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