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Zecca di Sirmium
zecca imperiale romana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La zecca di Sirmium (Moneta) era l'edificio presso il quale vi fu la prima coniazione di monete in epoca imperiale romana a Sirmium, l'attuale Sremska Mitrovica, a partire da Costantino I.
Edificio
Non conosciamo con precisione dove si trovasse l'edificio della zecca di Sirmium, possiamo solo presumere che si trovasse nei pressi del forum (piazza principale) dell'antica Sremska Mitrovica, in modo similare a quanto accadde a Mediolanum.
Storia e monetazione
Riepilogo
Prospettiva
Costantino e i figli (320-325/326)
Negli anni 317-319 Costantino I combatté contro i Sarmati del tratto di limes pannonicus, ottenendo per la prima volta il titolo vittorioso di Sarmaticus maximus come sembra dimostrare un'iscrizione rinvenuta in Mauretania,[1] tanto da far ritenere al Mócsy che lo stesso soggiornò a Sirmium quasi ininterrottamente fino al 324 (anno in cui le sue armate mossero contro Licinio), facendone la propria capitale.[2] Anche Horst sostiene che le sue residenze imperiali preferite, nel corso degli anni compresi tra il 317 ed il 323, furono soprattuttoSerdica e Sirmium.[3] È quindi da questo periodo che Costantino potrebbe aver iniziato a battere moneta presso la zecca di quest'ultima città (dal 320 al 325/326[4]). Vinto Licinio, Costantino I era riuscito a riunificare l'intero mondo romano nelle sue mani, era di fatto divenuto monarca unico (Restitutor orbis[5]) ed assoluto dell'Impero romano (Dominus et Deus). La tetrarchia era così definitivamente naufragata nel 324, al termine di una lunga guerra civile durata quasi un ventennio (dal 306 al 324).
E così nel 324 e/o 325, al termine di nuovi anni di campagne militari contro la federazione degli Alamanni da parte del figlio di Costantino I, Crispo, la monetazione ne celebrò l'"Alamannia devicta",[6] mentre il padre, continuò ad utilizzare quali sue residenze imperiali preferite, oltre a Serdica e Sirmium, anche Nicomedia.[7]
Da Costanzo II a Graziano (351?-378?)
La zecca sembra riaprì nell'ultima parte del regno di Costanzo II (dal 351 ca.), continuando poi sotto Flavio Claudio Giuliano (anche con monete d'oro), fino alla riforma monetaria di Valentiniano I del 366-369.[8] La zecca tornò attiva, infine, questa volta però con sole monete d'argento, durante il regno dell'imperatore Graziano (attorno al 378-379).[4]
Da Teodosio al figlio Onorio (394-397 ca.)
L'ultimo periodo in cui sembra che la zecca tornò attiva fu a partire dall'usurpatore Flavio Eugenio (394) fino al regno del figlio di Teodosio I, Onorio (nel 397 ca.).[4]
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Note
Bibliografia
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