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Mirtillo
nome comune dei frutti provenienti dalle piante Vaccinium sect. Myrtillus Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il mirtillo è il nome comune dato alla bacca di colore blu, ottenuta da diverse varietà della sezione Myrtillus del genere Vaccinium e inclusa nella categoria dei frutti di bosco.[1]

Il più diffuso in Europa è il mirtillo nero, ottenuto dalla specie Vaccinium myrtillus, mentre in Nordamerica la varietà più diffusa è quella ottenuta da piante dello stesso genere, ma appartenenti alla sezione Cyanococcus.
I mirtilli rossi, invece, appartengono al sottogenere Oxycoccus.
In ogni caso è molto usato nella preparazione di marmellate, crostate e gelati.
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Coltivazione
Le diverse specie di mirtillo si adattano a climi temperati e montani, ma richiedono un terreno acido (pH compreso tra 4,5 e 5,5), soffice e ricco di sostanza organica. La coltivazione in suoli calcarei o poco drenanti può causare clorosi ferrica e riduzione della crescita. Le piante prediligono esposizioni soleggiate o a mezz’ombra e necessitano di irrigazioni regolari con acqua dolce e povera di calcare.
Le specie più diffuse nella coltivazione sono:
- il mirtillo nero europeo (Vaccinium myrtillus), spontaneo nei boschi alpini e appenninici;
- il mirtillo americano (Vaccinium corymbosum), coltivato per frutti più grandi e dolci;
- il mirtillo siberiano (Lonicera caerulea var. kamtschatica), specie affine al caprifoglio, originaria dell’Asia settentrionale, molto resistente al freddo e caratterizzata da frutti allungati e precoci.
In molte regioni italiane la coltivazione del mirtillo è diffusa sia in piena terra sia in vaso, con tecniche specifiche per il mantenimento del pH acido e l’irrigazione a goccia. Le varietà americane e siberiane sono le più adatte alla produzione in zone collinari e di montagna.[2]
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Note
Voci correlate
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