Centrale termoelettrica Marzocco
ex centrale termoelettrica italiana / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La centrale termoelettrica Marzocco è un'ex centrale per la produzione di energia elettrica sita a Livorno, alle spalle del porto industriale della città.
Centrale termoelettrica Marzocco | |
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Informazioni generali | |
Stato | Italia |
Località | Livorno |
Coordinate | 43.567603°N 10.311141°E43.567603; 10.311141 |
Situazione | chiusa |
Proprietario | Enel Produzione |
Anno di costruzione | 1960 |
Inizio produzione commerciale | 1963 |
Chiusura | 2015 |
Produzione elettrica | |
Potenza netta | 310 MW |
Generatori | 2 |
Ulteriori dettagli | |
Architetto | Riccardo Morandi |
Mappa di localizzazione | |
Dati aggiornati al 18 luglio 2022 | |
Sorta sul sito di una preesistente centrale, fu progettata dal celebre Riccardo Morandi, autore di altri impianti analoghi in Italia; il nome del complesso industriale deriva da quello della vicina Torre del Marzocco, costruita nel XV secolo a breve distanza dalla più antica Torre del Magnale. La centrale, gestita oggi dalla società Enel, funzionava ad olio combustibile ed era caratterizzata da una potenza produttiva di 310 MW elettrici.[1]
Dopo aver operato a regime produttivo ridotto e in particolari momenti di crisi energetica fino al 2012,[2] dall'anno 2014 la centrale ha cessato completamente l'attività produttiva.[3][4] Nell'ambito di un piano di riorganizzazione del parco delle centrali termoelettriche ENEL,[5] è stata dichiarata definitivamente fuori servizio a marzo 2015.[6] Fino agli ultimi mesi del 2015, all'interno dell'area della centrale erano operative anche l'area sperimentale di Enel Ricerca e l'IFRF, Fondazione Internazionale di Ricerca sulla Combustione, che svolgevano attività di ricerca sulla riduzione dell'impatto ambientale di impianti a fonti convenzionali e sui sistemi di storage di energia elettrica e reti intelligenti. Nel 2016 sono iniziate le procedure di vendita dell'intero sito,[7] ma nel corso del 2019 sono state avviate nuove valutazioni strategiche interne sulla eventuale destinazione ad usi produttivi diversi dopo la riqualificazione dell’impianto.[8]