7. Panzer-Division (Nationale Volksarmee)
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La 7. Panzer-Division (Nationale Volksarmee) era una divisione corazzata delle forze terrestri della Nationale Volksarmee, le forze armate della Repubblica Democratica Tedesca.
7. Panzer-Division (Nationale Volksarmee) | |
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Carri T-72 della Nationale Volksarmee in esercitazione negli anni 80. | |
Descrizione generale | |
Attiva | 18 agosto 1956 – 2 ottobre 1990 |
Nazione | Repubblica Democratica Tedesca |
Servizio | Landstreitkräfte der NVA (Nationale Volksarmee) |
Tipo | divisione corazzata |
Ruolo | Reparto meccanizzato idoneo a missioni di guerra mobile offensiva e difensiva |
Dimensione | 12.750 (in caso di guerra); 9.180 (in tempo di pace) |
Guarnigione/QG | Dresda |
Equipaggiamento | 315 carri armati, 191 mezzi blindati trasporto truppe |
Battaglie/guerre | Guerra fredda Operazione Danubio |
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Costituita nel 1956 nel quadro del potenziamento dell'apparato militare della Germania Est per una sua integrazione nel Patto di Varsavia, la 7. Panzer-Division venne equipaggiata con materiale moderno fornito dall'Unione Sovietica e divenne una delle formazioni migliori e più potenti della Nationale Volksarmee[1].
Schierata in Sassonia con quartier generale a Dresda, la 7. Panzer-Division avrebbe dovuto, in caso di guerra con la NATO, cooperare strettamente con le due armate del Gruppo di forze sovietiche in Germania che si addestravano a sferrare una grande offensiva attraverso il varco di Fulda, e integrarsi nella struttura di comando prevista dai piani operativi del Patto di Varsavia.
Con la dissoluzione della Germania Democratica, la 7. Panzer-Division venne sciolta nel 1990 insieme alle altre unità della Volksarmee.