Anarcocapitalismo
corrente politica libertaria di destra / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'anarcocapitalismo[3] è una teoria politica ed economica sviluppatasi nella seconda metà del XX secolo che ha il suo massimo esponente nell'economista della scuola austriaca Murray Newton Rothbard (1926–95).[4] Gli anarcocapitalisti, spesso chiamati anche "ancap" nel linguaggio informale, auspicano il superamento degli Stati nazionali proponendo come alternativa un sistema economico capitalista laissez-faire in cui tutte le decisioni sono lasciate all'iniziativa dei singoli proprietari.[5][6][7][8]
Gli anarcocapitalisti sono stati oggetto di ampie critiche, con chi li ha accusati di promuovere delle plutocrazie.[9] Alcuni sostenitori di questa corrente sono noti per difendere il diritto dei proprietari di stabilire comunità etnicamente segregate, in cui "omosessuali e dissidenti politici possono essere fisicamente rimossi", per sostenere il lavoro infantile, la possibilità di stipulare contratti di schiavitù e per promuovere la vendita di bambini.[10][11][12][13][14][15][16][17][18]
Molteplici autori di diverse correnti di pensiero hanno espresso critiche nei confronti delle affermazioni sostenute dagli anarcocapitalisti riguardo alla creazione di una società priva di Stati o governi. Questi autori sostengono invece che, nell'anarcocapitalismo, esisterebbero città-Stato e governi de facto.[19][20][21][22][23][24]
Associata al patriot movement statunitense, la corrente è considerata l'ala più estrema del libertarismo di destra. Il politilogo Andrew Vincent la considera parte della New Right, ma ci sono anche coloro che la definiscono un'ideologia di estrema destra o affine all'alt-right.[25][26][27][28][29][30]