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saggista e storico del cinema italiano (1956-2011) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Antonio Bruschini (Firenze, 28 marzo 1956 – 30 maggio 2011) è stato un saggista, critico cinematografico e storico del cinema italiano.
Inizia a scrivere come giornalista cinematografico su La Gazzetta di Firenze nel 1988[1]. Ha scritto saggi e pubblicato articoli su riviste specializzate tra le quali Nocturno,[2] Amarcord[3][4] e Nosferatu[5], trasferendo alla saggistica e al giornalismo la propria passione focalizzata sul cinema italiano di genere,[6][7] e cioè fantastico, erotico, western, horror, thrilling, peplum e Mondo movie.
Nel 1990 Bruschini inizia a collaborare alla rivista Nosferatu, pubblicata dalle Edizioni Acme (che diverrà in seguito Coniglio Editore)[8]. In quella circostanza incontra Antonio Tentori. La conoscenza concomitante con Luigi Bernardi porta alla nascita dei primi tre volumi di una lunga serie di libri scritti a quattro mani[9] da Tentori e Bruschini e dedicati alla riscoperta del cinema italiano di genere e dei suoi stilemi.[10][11] Si tratta di Profonde tenebre. Il cinema thrilling italiano 1962-1982 (1992), Malizie perverse. Il cinema erotico italiano (1993) e Mondi incredibili. Il cinema fantastico-avventuroso italiano (1994)[12]. Dopo la chiusura di Granata Press, Bruschini ha continuato a firmare autorevoli opere sul cinema[13] per editori specializzati, alcune pubblicate postume. Nel 1996 pubblica il saggio Horror all'italiana. 1957-1979 con prefazione di Barbara Steele e postfazione di Antonio Margheriti. Nel 1998, ancora con Tentori, pubblica Western all'italiana, The specialists, sul Western all'italiana, con prefazione di Franco Nero, mentre per il secondo dei volumi di Glittering Images dedicati al cinema western Italiano, Western all'italiana - The wild, the sadist and the outsiders, la prefazione è di Giulio Questi.
Bruschini era in particolare appassionato del cinema di Pupi Avati, del quale era corrispondente. Avati ha poi firmato l'introduzione al volume di Bruschini e Tentori Operazione paura - I registi del gotico italiano.[14][15] È invece di Enzo G. Castellari la prefazione al saggio sul cinema poliziottesco
È stato docente di sceneggiatura cinematografica presso la Scuola Nazionale di Cinema Indipendente di Firenze[16][17] e collezionista di pellicole, soprattutto italiane. I materiali della sua collezione e i suoi manoscritti sono andati a costituire il fondo Antonio Bruschini della Mediateca Toscana di Firenze.[18]
È stato collaboratore del Fantafestival di Roma; nel catalogo dell'edizione 2015 viene riproposta una sua ampia analisi sull'horror all'italiana.[19]
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