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Bernardo Brusca

mafioso italiano (1929-2000) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Bernardo Brusca
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Bernardo Brusca (San Giuseppe Jato, 9 settembre 1929Napoli, 8 dicembre 2000) è stato un mafioso italiano, capo mandamento di San Giuseppe Jato. È uno dei responsabili della Strage di Capaci, in cui il figlio Giovanni fu l'esecutore.[1] Fu anche uno degli imputati al maxiprocesso di Palermo e nel 1987 venne condannato in via definitiva a 23 anni di reclusione insieme a Giuseppe Calò e Salvatore Scaglione.

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Biografia

Alleato fin dai vecchi tempi con il Clan dei Corleonesi di Luciano Liggio e poi con Totò Riina, fu il padre dei mafiosi Enzo Salvatore Brusca e Giovanni Brusca; quest'ultimo, dopo l'arresto del padre nel 1985[2], lo sostituì come capo mandamento di San Giuseppe Jato. Bernardo Brusca è stato condannato nel maxiprocesso di Palermo a 23 anni di carcere e ha ricevuto complessivamente 7 ergastoli come mandante di numerosi delitti in altri procedimenti giudiziari.

Venne infatti dichiarato colpevole della strage di Capaci, dell'omicidio del magistrato Cesare Terranova, dei commissari Ninni Cassarà e Beppe Montana e dell'omicidio del politico democristiano Salvo Lima insieme a Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco e ad altri boss. Fu anche componente della Commissione provinciale di Cosa Nostra. Morì l'8 dicembre 2000 all'ospedale Cardarelli di Napoli[3].

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