Cattedrale di San Giorgio (Addis Abeba)
edificio religioso di Addis Abeba Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
edificio religioso di Addis Abeba Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La cattedrale di San Giorgio è una cattedrale ortodossa Tewahedo situata al termine di Churchill Road, all'interno del distretto di Arada, ad Addis Abeba, in Etiopia.
Cattedrale di San Giorgio | |
---|---|
Stato | Etiopia |
Regione | Scioa |
Località | Addis Abeba |
Coordinate | 9°02′12.09″N 38°45′05.09″E |
Religione | cristiana ortodossa etiope |
Titolare | san Giorgio |
Diocesi | Arcieparchia di Addis Abeba |
Fondatore | Menelik II |
Architetto | Sebastiano Castagna |
Stile architettonico | neoclassico |
Inizio costruzione | 1896 |
Completamento | 1911 |
La chiesa fu edificata a partire dal 1896 per volere dell'imperatore d'Etiopia Menelik II, allo scopo di celebrare la vittoria contro l'esercito italiano nella battaglia di Adua combattuta in quello stesso anno nel giorno dedicato a san Giorgio;[1] il progetto fu affidato all'ingegnere Sebastiano Castagna, catturato in guerra, mentre i lavori furono effettuati dagli altri prigionieri italiani[2] in ottemperanza agli accordi di pace col Regno d'Italia; i lavori di costruzione furono completati nel 1911.[1]
La chiesa fu scelta come sede della cerimonia d'incoronazione dell'imperatrice Zauditù nel 1917 e del suo successore Hailé Selassié nel 1930.[1]
Nella notte tra il 19 e il 20 febbraio, durante l'occupazione italiana, l'edificio fu depredato dei ricchi addobbi dal federale Guido Cortese e dato alle fiamme durante il massacro scatenato per rappresaglia in seguito al fallito attentato contro il viceré d'Etiopia Rodolfo Graziani[3]; gli interni furono profondamente danneggiati, mentre le strutture esterne rimasero pressoché intatte.[1]
Nel 1941, dopo il ritorno al potere dell'imperatore Hailé Selassié, la chiesa fu restaurata e decorata internamente con affreschi realizzati dal pittore Afewerk Tekle e altri artisti etiopi.[1]
La chiesa si sviluppa su una pianta centrale ottagonale, diffusa in molti luoghi di culto etiopi.[1]
Le facciate, rivestite con pietre grigie disposte su righe orizzontali, sono decorate in uno stile neoclassico[4] tipicamente italiano,[5] con semicolonne, lesene e frontoni, che delimitano anche le aperture. In sommità, al centro si eleva il tamburo coronato dalla cupola con lanternino.
All'interno il soffitto è decorato a tratti con un cielo blu puntellato di stelle dorate, mentre alle finestre si trovano varie vetrate;[5] il Sancta Sanctorum nel mezzo è riccamente ornato da affreschi e mosaici, realizzati da Afewerk Tekle.[4]
Il museo è collocato in un edificio posto a nord della cattedrale.[4]
Tra gli oggetti esposti, fanno parte della collezione di paramenti liturgici, seconda in Etiopia per importanza solo a quella conservata nella cattedrale di Nostra Signora Maria di Sion ad Axum, varie corone, croci processionali e testi sacri; vi si trovano inoltre gli abiti cerimoniali indossati dagli imperatori Zauditù e Hailé Selassié durante le loro incoronazioni.[4]
Una sezione del museo è inoltre dedicata agli armamenti usati nella guerra contro gli italiani, tra cui spade curve, tridenti ed elmetti giganti decorati con criniera di leoni.[5]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.