Chiesa di San Biagio (Forlì)
edificio religioso di Forlì Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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La chiesa di San Biagio è situata nel centro storico di Forlì. L'edificio è costruito sui resti della precedente chiesa, ricalcandone parzialmente le forme esterne, distrutta dai bombardamenti del 1944[1]. Al suo interno ospita alcune opere d'arte di valore, tra cui una Immacolata Concezione di Guido Reni[1].
Chiesa di San Biagio | |
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Stato | Italia |
Regione | Emilia Romagna |
Località | Forlì |
Coordinate | 44°13′39″N 12°02′14.64″E |
Religione | cattolica |
Titolare | san Biagio |
Diocesi | Forlì-Bertinoro |
Consacrazione | 1953 |
L'attuale chiesa venne edificata sulle fondazioni dell'antica chiesa di San Biagio nel dopoguerra (1952). L'antica chiesa, consacrata nel 1433 e rimaneggiata nel Seicento, venne distrutta nel 1944 dai bombardamenti.
La chiesa è a navata unica, con il soffitto a travature scoperte e un porticato davanti.
All'interno si trovano delle opere d'arte scampate alla distruzione, come un trittico tardo quattrocentesco, rappresentante la Madonna in Trono col Bambino e i Santi, posto sul primo altare di sinistra e realizzato dal Palmezzano. Sul primo altare di destra invece è sistemata una tela di Guido Reni, si tratta di un'Immacolata Concezione probabilmente realizzata nel 1627. Sui gradini del presbiterio inoltre è collocata la quattrocentesca acquasantiera in marmo bianco al centro del quale si distingue una piccola rana.
Gli affreschi che un tempo decoravano la Cappella Feo (1493-94) di Melozzo da Forlì e di Marco Palmezzano sono stati distrutti dai bombardamenti dell'autunno del 1944. La cappella, dedicata a san Giacomo maggiore, fu commissionata da Caterina Sforza, signora di Forlì, come cappella gentilizia per la famiglia del suo secondo marito Giacomo Feo, ucciso nel 1495 e qui sepolto. Vi si trovava anche il sepolcro di Barbara Manfredi, moglie di Pino III Ordelaffi: reduce dai bombardamenti, e dopo lunghi restauri, si trova oggi nell'abbazia di San Mercuriale.
Il 25 novembre 1994 sono state inaugurate otto lunette realizzate da altrettanti pittori forlivesi: Roberto Casadio, Mario Di Cicco, Gianni Cinciarini, Miria Malandri, Daniele Masini, Ettore Nadiani, Pier Claudio Pantieri, Angelo Ranzi, Irene Ugolini Zoli[2].
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