Controffensiva di Žytomyr
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La Controffensiva di Žytomyr (conosciuta nella storiografia sovietica come Киевская оборонительная операция, Kievskaja oboronitel'naja operacija, "operazione difensiva di Kiev") fu uno degli ultimi grandi attacchi coronati da successo della Wehrmacht sul Fronte orientale durante la seconda guerra mondiale. Sferrata a partire dall'11 novembre 1943, l'offensiva, diretta nelle intenzioni del Comando tedesco e del feldmaresciallo von Manstein a riconquistare Kiev, liberata il 6 novembre dalle forze sovietiche, ottenne inizialmente alcuni importanti successi.
Controffensiva di Žytomyr parte del fronte orientale della seconda guerra mondiale | |
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Panzer IV di una Panzer-Division tedesca attraversa le rovine di Žytomyr durante le aspre battaglie del dicembre 1943 | |
Data | 11 novembre - 23 dicembre 1943 |
Luogo | regione di Žytomyr, Ucraina |
Esito | vittoria tattica tedesca, fallimento strategico |
Schieramenti | |
Comandanti | |
Effettivi | |
Perdite | |
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Le numerose Panzer-Division impegnate, provenienti in gran parte dalle riserve tedesche o trasferite da altri fronti per il contrattacco, colsero di sorpresa le unità corazzate dell'Armata Rossa in avanzata e riuscirono a riconquistare una parte del terreno perduto. I sovietici subirono forti perdite e dovettero ripiegare, abbandonando Žytomyr e Korosten'; ma a dicembre, l'Alto comando sovietico fece affluire notevoli riserve e, pur a prezzo di gravi perdite, riuscì a bloccare l'offensiva tedesca, mantenendo il possesso di Kiev e organizzando una nuova offensiva invernale che avrebbe avuto inizio già il 24 dicembre 1943.
La controffensiva tedesca di Žytomyr, tuttavia, mostrò ancora una volta l'abilità delle Panzertruppen, quando ben equipaggiate e concentrate, e mise in difficoltà l'Armata Rossa[5]; l'attacco tedesco, sferrato contemporaneamente alla conferenza di Teheran, non mancò di impressionare anche i Tre Grandi e Stalin riferì sugli insuccessi delle sue truppe per evidenziare con i suoi alleati l'intatta pericolosità della Wehrmacht e l'ardua missione affidata ai suoi eserciti.