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Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico

servizio di pubblica utilità, parte del Club Alpino Italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico
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Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) è un servizio di pubblica utilità. È sezione nazionale del Club Alpino Italiano, operando in piena autonomia, e individuata dall'art.11 della legge n. 225/1992 come struttura operativa del Servizio nazionale di Protezione Civile.[1]

Fatti in breve Stato, Servizio ...
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Un mezzo del CNSAS alla parata militare del 2 giugno 2010

Le finalità del CNSAS, definite con chiarezza dalla legge[2][3][4], sono:

  • il soccorso degli infortunati, dei pericolanti, dei soggetti in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, alla ricerca e al soccorso dei dispersi e al recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale, ferme restando le competenze e le attività svolte da altre amministrazioni o organizzazioni operanti per lo stesso fine.
  • contribuire alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività connesse in queste zone.
  • concorrere al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile, nell’ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali.

Al CNSAS è inoltre affidata la funzione di coordinamento nel caso di intervento di diverse organizzazioni di soccorso in ambito alpino o in ambiente impervio. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano individuano nelle strutture operative regionali e provinciali del CNSAS i soggetti di riferimento esclusivo per l'attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano ed in ambiente ipogeo.

Al 2021 conta un organico sul territorio italiano di oltre 7500 tecnici, distribuiti su tutto il territorio nazionale.[5]

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Storia

Il Soccorso alpino trae origine dallo spirito di solidarietà delle genti di montagna, ma si sviluppa in modo organizzato soltanto in tempi moderni con la crescita della frequentazione della montagna a scopo turistico, sportivo o ricreativo. L’attuale struttura del CNSAS nasce ufficialmente il 12 dicembre 1954, quando il Club alpino italiano (CAI), la più antica associazione di alpinisti d'Italia, istituisce il Corpo di soccorso alpino (CSA). Tra i promotori dell'iniziativa ci furono il trentino Scipio Stenico e l'allora presidente generale del CAI, Bartolomeo Figari.

La prima stazione del Soccorso Alpino veniva creata nel settembre del 1952 a Pinzolo (TN), all'interno della SAT. Diventava così ufficialmente operativo il piano di organizzazione territoriale di soccorso in montagna concepito dal dottor Scipio Stenico.

Nel 1968 il "Soccorso speleologico" entra a far parte del CSA; nel 1990 l'istituzione assume l'attuale denominazione, e nel 2001 la legge 74/2001 riconosce al CNSAS la funzione di "servizio di pubblica utilità".

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Finalità ed attività

Le finalità del CNSAS sono definite dalla legge 74/2001 e riportate anche all'articolo 2 dello statuto[6]:

  • soccorso degli infortunati, dei pericolanti, dei soggetti in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, alla ricerca e al soccorso dei dispersi e al recupero dei caduti nel territorio montano, nell'ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale;
  • contribuire alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell'esercizio delle attività connesse in queste zone;
  • concorrere al soccorso in caso di calamità, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile, nell'ambito delle proprie competenze tecniche e istituzionali.

Il CNSAS opera inoltre in collaborazione col Servizio sanitario nazionale[7] e con le squadre del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF).[8] Ad esso è inoltre affidata la funzione di coordinamento nel caso di intervento di diverse organizzazioni di soccorso alpino,[9][10][11][12][13][14] e le sue strutture sono indicate alle regioni come «soggetti di riferimento esclusivo per l'attuazione del soccorso sanitario nel territorio montano ed in ambiente ipogeo.»[7]

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Maxi emergenze ed eventi a carattere straordinario

Il CNSAS, in quanto struttura operativa del Servizio nazionale di Protezione Civile, viene attivato durante le maxi emergenze e gli eventi a carattere straordinario. Il CNSAS è prevalentemente impiegato nelle prime fasi delle emergenze per la ricerca di dispersi. Tra gli ultimi interventi svolti:

Organizzazione

Riepilogo
Prospettiva

Il CNSAS è struttura operativa[15] e sezione nazionale[16] del Club Alpino Italiano che ha il mandato di garantire la vigilanza e la prevenzione degli infortuni nelle attività escursionistiche, alpinistiche e speleologiche e di effettuare il soccorso degli infortunati o dei pericolanti e il recupero dei caduti[17].

Il servizio del CNSAS è diviso su base regionale e provinciale, attraverso delle strutture chiamate servizi regionali, delegazioni e stazioni alpine, delegazioni e stazioni speleologiche. Al 2010 erano presenti:[5]

  • 19 servizi regionali e 2 servizi provinciali (per le Province autonome di Trento e Bolzano)
  • 31 delegazioni alpine
  • 242 stazioni alpine
  • 15 delegazioni speleologiche
  • 27 stazioni speleologiche

Il lavoro del CNSAS è svolto da tecnici altamente preparati e organizzati su base regionale. Tramite il superamento di severi esami ed una formazione continua si può acquisire la qualifica di:

  • Operatore di soccorso base (OSB)
  • Operatore di soccorso alpino (OSA)
  • Tecnico di soccorso alpino (TeSA)
  • Tecnico di elisoccorso (TE)
  • Operatore di soccorso speleologico (OSS)
  • Tecnico di soccorso speleologico (TSS)
  • Operatore di soccorso in forra (OSF)
  • Tecnico di soccorso in forra (TSF)
  • Medico specializzato in emergenza ad alto rischio in ambiente alpino
  • Medico specializzato in emergenza ad alto rischio in ambiente ipogeo
  • Tecnico di centrale operativa (nelle delegazioni dove questo sia previsto)
  • Tecnico di ricerca (TeR)
  • Coordinatore delle operazioni di ricerca (COR)
  • Pilota SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto)
  • Direttore delle operazioni di soccorso (DOS)
  • Tecnico di soccorso in pista
  • Tecnico disostruttore
  • Tecnico speleosubacqueo.

Il CNSAS dispone inoltre di Unità cinofile di ricerca in valanga (UCV), unità cinofile di ricerca in superficie (UCRS) ed Unità cinofile Molecolari (UCRM) a cui si aggiungono le Unità cinofile specializzate in catastrofi (UCRC).

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Richiesta di intervento

La richiesta di intervento viene effettuata tramite il numero d'emergenza 118 (o tramite il numero unico di emergenza 112, ove attivo), specificando che ci si trova in montagna o in grotta e fornendo la propria posizione e altre informazioni necessarie per valutare il tipo di intervento necessario. È inoltre necessario fornire tutte le informazioni utili per un eventuale elisoccorso, quali meteo, visibilità e presenza di ostacoli[18].

In caso di interruzione delle comunicazioni con l'operatore, è richiesto che il telefono utilizzato per la chiamata di soccorso non sia abbandonato e che la linea sia lasciata libera, così da consentire a chi ha effettuato la chiamata di essere ricontattato dagli operatori o dagli stessi soccorritori.[19]

Da qualche anno è attiva un'app per smartphone denominata GeoResQ, sviluppata dallo stesso CNSAS, che permette di inoltrare alla Centrale Operativa un SOS geolocalizzato con l'annessa traccia (o porzione di essa) registrata durante l'escursione; per il funzionamento ha bisogno di rete dati/internet[20].

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Statistiche sugli interventi

Al 2023 il CNSAS risulta aver effettuato oltre 220000 interventi e soccorso oltre 230000 persone.[21]

Ulteriori informazioni Anno, Interventi ...
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Onorificenze

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Nel solco di una secolare esperienza di soccorso in montagna, il personale del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ha operato con eccezionale spirito di abnegazione e straordinaria generosità in aiuto sia di tutti coloro che si sono trovati in difficoltà, sia nel difficile compito di recupero delle vittime. La maggior parte degli interventi compiuti negli ultimi decenni, condotti con encomiabile perizia ed elevata professionalità e spesso in situazioni ambientali estreme, hanno suscitato l'incondizionata stima e la profonda riconoscenza della Nazione tutta»
 Roma, decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 2010[27]
Attestato e medaglia di bronzo dorata di pubblica benemerenza di I classe del Dipartimento della protezione civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza»
 Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010[28]
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Galleria d'immagini

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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