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casa di moda italiana, fondata nel 1818 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Cotonificio Bernocchi è stata un'azienda tessile italiana attiva fra il 1868 ed il 1971.
Il primo nucleo del Cotonificio Bernocchi nacque nel 1868[3] a Legnano, in località Gabinella, ad opera di Rodolfo Bernocchi. Questa primigenia attività, che fu aperta con pochi mezzi finanziari, era in origine un esercizio artigianale di candeggio.
I figli del fondatore, Antonio, Michele e Andrea, trasformarono, circa un decennio dopo la fondazione, la primigenia attività artigianale in una delle più grandi industrie tessili e tintoriche italiane[1][2]. Nella seconda metà del XIX secolo, anche in Italia iniziò la rivoluzione industriale, grazie alla quale moltissime attività artigianali si trasformarono in vere e proprie fabbriche. Tra i fratelli Bernocchi, già all'epoca, si distingueva Antonio, che ebbe in seguito anche un'importante carriera politica, diventando, tra l'altro, Senatore; fu anche uno dei più generosi mecenati[4] di Milano.
Nel 1898 la famiglia Bernocchi fondò a Legnano i moderni stabilimenti che ancora nel XXI secolo si trovano in corso Garibaldi. Le grandi imprese tessili consumavano ingenti quantità di energia, e quindi i Bernocchi iniziarono ad occuparsi di produzione di energia sperimentando tecnologie innovative fin dal 1920, con l'acquisizione della Centrale di Cogozzo (frazione di Villa Carcina)[5]. In seguito la famiglia Bernocchi fondò o, in alcuni casi, acquisì altri stabilimenti. In totale, il numero totale di siti produttivi arrivò a sei: Legnano, Nerviano, Cerro Maggiore, Angera, Besnate e Cogozzo. Particolarmente significativo fu l'acquisto del Cotonificio Mylius, avvenuto nell'aprile del 1920, che diede vita alla nuova società Mylius-Bernocchi. Il cotonificio cambiò nome dopo il 1930, anno in cui morì Antonio Bernocchi e divenne Filatura di Cogozzo[6].
Nel 1971, anno della sua chiusura, l'azienda impiegava complessivamente, nei sei stabilimenti produttivi, 1.400 dipendenti[1][2]. La società chiuse formalmente i battenti il 2 dicembre 1971, quando fu messa in liquidazione[2]. La crisi che portò alla chiusura del Cotonificio Bernocchi iniziò poco dopo la fine della seconda guerra mondiale, a causa dei forti mutamenti del mercato mondiale del tessile e della tintoria[2]. L'ultima occasione per salvare l'azienda si presentò nel 1970, quando Andrea e Tommaso Bernocchi, figli di Antonio, cercarono invano di ottenere un finanziamento statale[2].
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