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mecenate francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Daniel Osiris Iffla (Bordeaux, 23 luglio 1825 – Parigi, 4 febbraio 1907) è stato un mecenate e finanziere francese, proveniente da una famiglia di ebrei marocchini.
La famiglia, mercanti originari di Salé, era arrivata in Francia un secolo prima, verso il 1720. Conclusa la prima formazione presso la scuola ebraica di Bordeaux, il giovane Iffla andò a cercare fortuna a Parigi, frequentando dai 14 ai 17 anni la scuola che sarebbe poi diventata il Lycée Turgot al Marais. La sua carriera finanziaria cominciò con l'apprendistato come giovane di studio nella società dei bordolesi Jules Mirès e Moïse Polydore Millaud, apprendistato che lo introdusse nell'ambiente dei finanzieri sefarditi attivi all'epoca a Parigi (l'ambiente, per intendersi, dei Fratelli Pereire).
Passata la grande paura del 1848, erano arrivati gli anni dell'ascesa al potere di Napoleone III e della pratica intensiva dell'Enrichissez-vous! di Guizot sull'onda della grande operazione urbanistica haussmanniana. La Francia formicolava di iniziative finanziarie finalizzate ad investimenti in edilizia e in grandi opere pubbliche, anche all'estero, e Parigi ne era il centro motore. In questo ambiente febbrile il giovane Iffla cominciò a costruire la propria fortuna.
Attento, efficace ma per natura prudente, Iffla riuscì a sottrarsi al fallimento di Mirès costruendosi una posizione di investitore solitario e fortunato: non aprì mai una banca né una società propria, ma andò conducendo singole operazioni, di investimenti immobiliari e in borsa, che alla fine, a giudicare dall'evoluzione del suo patrimonio, risultarono solide ed estremamente fruttuose.
Nel 1854, a quasi trent'anni, sposò una ragazza proveniente da una ricca famiglia cattolica, Léonie Carlier, di cui pare fosse molto innamorato, e che comunque gli apportò una dote consistente; fu questo capitale - si disse all'epoca - che incrementò notevolmente la sua attività finanziaria. La giovane sposa morì però poco più di un anno dopo, a 19 anni, dando alla luce due gemelli che morirono con lei. Questo evento segnò profondamente la vita di Iffla, che non si risposò mai.
Iffla condusse sempre una vita privata dal profilo modesto fino all'avarizia, per la quale era molto criticato, nel suo ambiente[1]. È possibile - ma non documentato - che la tragedia familiare abbia modificato profondamente il carattere dell'uomo. È certo comunque che dopo il 1860 egli volle cambiare ufficialmente il proprio nome in Osiris, scelta che fu sanzionata da un decreto imperiale del 24 agosto 1861. Sulle ragioni di questa scelta ci sono solo ipotesi: richiamo massonico? allusione ad una evoluzione personale profonda intesa come un processo di morte e resurrezione simboleggiata nel mito di Osiride? semplice ufficializzazione di un nomignolo che, chissà perché, gli era stato affibbiato in Borsa? Non si sa.
È certo comunque che, consolidata la propria fortuna, e pur non smettendo di arricchirsi (il suo patrimonio era stimato a 10 milioni di franchi nel 1886 e a 46 milioni nel 1907, al momento della sua morte), la sfera pubblica degli interessi di Iffla si estese ad attività filantropiche e anche, in senso lato, culturali, che lo accompagnarono fino alla morte ed oltre, sotto il nuove nome di Osiris.
Iffla era un autodidatta, profondamente legato alla tradizione ebraica (anche se spesso - pare - in conflitto con le gerarchie confessionali), alle proprie memorie familiari, ad un sentimento patriottico all'antica, che si manifestava nel culto per la memoria di Napoleone e nell'ammirazione per la figura di Giovanna d'Arco. Privo di discendenti, teneva anche, innegabilmente, a che la sua memoria si perpetuasse in atti di munificenza pubblica esplicitamente legati al proprio nome. Esaminando i suoi interventi benefici o di mecenatismo, diversissimi per campo di intervento, questi tratti caratteriali emergono evidenti. Si dà di seguito una lista sintetica e non esaustiva in ordine cronologico dei suoi interventi di natura patriottica:
Numerosi interventi economicamente rilevanti furono poi dispiegati da Iffla nella costruzione di sinagoghe; solo che, in cambio del finanziamento, pretendeva in genere di imporre il proprio architetto e di essere ricordato solennemente e in grande evidenza in targhe e simili, il che era spesso poco apprezzato dall'establishment della comunità. Così, quando offrì 700.000 franchi per ricostruire (a suo modo) la sinagoga di Bordeaux, sua città natale, che era bruciata nel 1873, l'offerta fu rifiutata, e dovette accontentarsi di contribuire al finanziamento del nuovo edificio insieme ad altri finanzieri ebrei, come i fratelli Pereire e i Rotschild. Gli andò meglio a Parigi, un paio di anni dopo, quando riuscì a finanziare (e a far ornamentare a suo modo) la nuova sinagoga di rito sefardita di rue Buffault, aperta in contrapposizione alla grande sinagoga di rue de la Victoire, di rito askenazita[5]. Altre sinagoghe da lui finanziate furono quella di Arcachon (dove aveva partecipato all'investimento dei Pereire e possedeva 7 ville), quella di Bruyères, piccolissima come il villaggio che la ospitava, ma realizzata a suo modo, quelle di Losanna, di Tours, di Tunisi e di Vincennes.
Iffla amava anche le azioni più propriamente filantropiche: oltre al sostegno ai "fourneaux populaires", sorta di mense per i poveri, e a varie istituzioni dedicate alla salute delle madri povere e dell'infanzia abbandonata, corsi di stenodattilografia per le vedove e le orfane, si ricorda di lui una iniziativa di microcredito ante litteram: 200 piccoli prestiti da 50 franchi concessi ad artigiani che fabbricavano giocattoli per le feste, che si impegnavano a restituirli alla fine della stagione e avrebbero potuto ottenerli di nuovo l'anno seguente.
Ma il monumento a cui Osiris affida la memoria di sé (oltre alla tomba al cimitero di Montmartre con la riproduzione in bronzo del Mosè di Michelangelo, sul confine tra la zona ebraica e quella cristiana - dove era sepolta la moglie cattolica, pochi passi più in là) è il suo testamento: decine di pagine lungamente meditate, in cui si riepilogano, attraverso vari legati, le passioni civili di Osiris.
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